Startup di Riccione: «Ecco l’app che semplifica la vita»

RICCIONE. Hanno messo a frutto l’esperienza diretta, trasformato gli studi universitari lontano da casa in una sorta di stage “sulla propria pelle” e poi sono passati all’azione dando vita a RoomMate, un’applicazione gratuita che facilita la convivenza di studenti fuori sede e lavoratori attraverso funzionalità e servizi utili che permettono una migliore gestione delle attività quotidiane in appartamento. Alla regia ci sono un giovane laureato e due giovani laureandi di tre regioni diverse, il 24enne romagnolissimo Mattia Raffaelli, il 23enne di Urbino Matteo Bucci e il 22enne trentino della Val di Fiemme Mirko Martignon. «Sono nato e cresciuto nella Perla, mi sono laureato in Management & Marketing all’Università di Bologna e poi ho preso la laurea magistrale in Business & Administration al Campus di Forlì dell’Ateneo Bolognese a settembre 2018. RoomMate a quel punto era già attiva da un anno grazie ai miei due soci», fa da portavoce proprio Mattia, spiegando come è organizzata la squadra: «Io seguo tutta la parte economica, di business e partnership, Matteo e Mirko sono due ingegneri informatici che sviluppano l’App per Androi e Ios e con noi abbiamo due collaboratori, Francesco Cotugno e Nicola Quartieri: il primo si occupa di design e il secondo di marketing».
Partiamo dal principio, come è nata l’idea di un’applicazione di questo genere?
«Dalla nostra esperienza di studenti fuori sede: Matteo ne è il padre e ha coinvolto me e Mirko. Nella primavera 2017 abbiamo partecipato allo Startup Day organizzato ogni anno a maggio a Bologna da Almacube, l’incubatore dell’Università di Bologna, Matteo e Mirko hanno passato estate sul computer per definire le linee di codice e a settembre eravamo pronti per lanciarla a Bologna. Da marzo a ottobre 2018 abbiamo poi seguito un percorso di accelerazione al Nana Bianca a Firenze e a dicembre siamo arrivati terzi alla startup competition Nuove Idee Nuove Imprese. Questo ci ha dato l’opportunità di avere accesso ai servizi di incubazione di Primo Miglio e abbiamo colto al volo l’opportunità».
Quali sono le caratteristiche e le funzionalità dell’applicazione?
«Ha l’obiettivo di semplificare la vita in un appartamento condiviso e ha funzioni quali ad esempio la gestione comune di spese e bollette: si inseriscono cioè le varie voci a seconda di chi ne salda qualcuna, si va così a costituire una sorta di storico e l’app in tempo reale indica chi deve saldare somme di denaro a chi. C’è poi la sezione “faccende”, che tanto per intenderci sostituisce il classico foglio sul frigorifero e rende molto più efficace le turnazioni domestiche. C’è inoltre quella “cosa da fare” in cui ciascuno inserisce ogni commissione ordinaria e straordinaria, così che tutti sappiano quali sono i rispettivi dovere. E non manca neanche una chat in stile whattsapp o telegram: per l’utente è gratuita, non ci sono al suo interno pubblicità né una parte Premium, ma vi abbiamo inserito invece dei servizi per l’appartamento. Ad esempio le pulizie a domicilio, le manutenzioni, idraulico, elettricisti, fabbri, il beverage delivery che ti porta a casa ogni bevanda in meno di trenta minuti o una sorta di cartellone del week end o settimanale degli eventi locali in costante feedback con gli utenti».
Come si scarica RoomMate?
«L’app è gratuita per l’utente e il guadagno per noi viene dalle collaborazioni con i partner che forniscono servizi per appartamento, attraverso la metodologia della cosiddetta lead generation: noi li selezioniamo e gli portiamo degli ordini fornendogli visibilità esclusiva e loro per ogni partner che arriva da RoomMate ci riconoscono un importo fisso o in percentuale. E’ una formula innovativa, perché per ovviare il bypass della piattaforma una volta conosciuto il servizio concordiamo con il partner uno sconto per il nostro utente, che continua così ad avere il vantaggio di passare attraverso noi».
In quanti l’hanno scaricata?
«I download sono stati circa 30.000, ma più che su quelli basiamo i nostri ragionamenti sugli utenti attivi e la metrica di questi ci dice che a oggi abbiamo oltre 10.000 utenti che entrano nell’app almeno una volta al mese e la utilizzano per almeno un minuto. Sono localizzati principalmente nelle città metropolitane per la loro attrattiva: oltre a studenti ci sono infatti anche freelance, lavoratori o pendolari. Da gennaio 2018 abbiamo poi inserito anche la versione inglese e a oggi abbiamo oltre 3500 utenti attivi fuori dall’Italia: principalmente in Stati Uniti, India, Germania, Francia e Inghilterra».

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