Stalking a cantante ravennate. Serate liscio finiscono in tribunale

Ravenna

Pianista e cantante, affascinante e talentuosa, un astro nascente nel mondo del liscio. Ha inseguito la carriera nel mondo delle balere, tra i palchi della Romagna e non solo. Il tutto, pagando forse un prezzo: la fine della relazione sentimentale con il fidanzato. Una storia amorosa dall’epilogo travagliato, che si è tradotta in una denuncia per furto e stalking nei confronti dell’ex compagno. Contando gli episodi, la somma arriva a 19 giorni di atti persecutori, che si sono tradotti in una condanna in primo grado a nove mesi con pena sospesa e al risarcimento alla parte offesa di 7mila euro.

Le serate con l’orchestra

I fatti risalgono ai primi mesi del 2017. All’epoca la donna, residente nel Ravennate, cantava in una nota orchestra di liscio. Ormai da anni frequentava il compagno, oggi 43enne. Studiava al conservatorio, si esibiva con l’orchestra nelle ricorrenti serate organizzate nei vari locali da ballo. E proprio nell’ambito dei questo contesto folk si sarebbe innescata la crisi di coppia, tra gelosie e scenate nelle stesse balere dove la donna lavorava.

La rottura

I primi episodi risalirebbero a gennaio, quando il fidanzato si sarebbe impossessato del cellulare della ragazza, poi delle chiavi di casa e di quelle dell’auto. E’ contestato anche un evento specifico, datato 26 aprile 2017. Pochi giorni dopo il suo compleanno, il fidanzato le avrebbe strappato di mano il telefonino. La denuncia sporta dalla cantante si sarebbe quindi tradotta nel capo d’imputazione formulato dal sostituto procuratore Antonio Vincenzo Bartolozzi con l’accusa di scippo.

Lo stalking

Completano il quadro le restanti circostanze lamentate a suo tempo dalla 43enne. Nei 19 giorni di stalking, tra il 9 e il 28 aprile, sarebbe accaduto di tutto. Dalle offese e insulti pesanti, come «paraplegica mentale, bambinetta del c.», giusto per citare quelli riportabili, fino ad allusioni sul fatto che a commissionarle le serate fossero solo persone interessate a doti diverse da quelle canore. La donna ha denunciato anche minacce, causando secondo la Procura uno stato d’ansia e preoccupazione tale da far cambiare stile di vita alla vittima. Tra queste, anche un tentativo di fuga da una discoteca di Castel Bolognese, dove la donna per cercare di allontanarsi in auto in retromarcia per sfuggire al fidanzato, avrebbe urtato altri veicoli parcheggiati. Impossibile – secondo l’avvocato Giorgio Vantaggiato, difensore dell’imputato – che in appena 19 giorni di rottura l’ex compagno fosse stato in grado di compiere condotte tali da configurare i requisiti necessari per il reato di stalking. Uno scenario che tuttavia il giudice Cecilia Calandra ha ritenuto verosimile, tanto da condannare il 42enne per gli atti persecutori, derubricando lo scippo in furto semplice e assolvendolo per il primo episodio contestato.

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