Cesena, sprona gli studenti ad uscire insieme e raccontare dettagli erotici in cambio di bei voti: prof sospeso

Indebita interazione con la vita degli studenti. Minorenni che sono stati “spronati” ad avere tra loro rapporti di natura erotico-sessuale che avrebbero portato dietro a sé un “premio scolastico”. Se si riferiva al professore la natura e la “qualità” degli incontri avuti, i voti nella sua materia subivano un’immediata impennata.
È il caso shock che coinvolge un (ora ex) docente che era al lavoro in almeno un paio di scuole superiori cesenati. Il quale, dopo un’indagine condotta all’interno degli istituti e dal provveditorato, ora è stato sospeso dall’insegnamento.
Le voci e i sospetti su questo professore 40enne, che di solito lavora a diretto contatto con gli studenti più piccoli (quelli del biennio) erano iniziate già dallo scorso anno a circolare tra i genitori. Ai vertici scolastici era stato rappresentato come, forse per l’età relativamente giovane, il prof avesse molti contatti anche extra scolastici con i suoi studenti e le sue studentesse. Legati a chat su whatsapp ma anche tramite il suo profilo Instagram. Social nel quale, seguito dagli studenti, postava spesso immagini a sfondo pornografico. Il profilo riportava il suo nome e cognome. Contenuti decisamente “inopportuni” per un insegnante, per i quali era stato ufficialmente richiamato dalla presidenza.
Il prof non si è dato per vinto e ha continuato a pubblicare sui social immagini simili, semplicemente riproponendo lo stesso profilo ma sotto falso nome. Già da allora la scuola, i suoi colleghi ed i genitori di alunni ed alunne avevano iniziato a monitorare i comportamenti di questo docente che, se da un lato risultava poco attivo nella materia che avrebbe dovuto insegnare, dall’altro continuava a rendersi protagonista di episodi deprecabili. In un caso una sua collega di materie linguistiche era entrata in una sua classe durante le lezioni verificando che la confusione generata dagli alunni era dovuta ad un pene formato gigante che era stato disegnato sulla lavagna e sul quale il professore non aveva avuto nulla da rimproverare a nessuno.
A gennaio la situazione è precipitata. Quando una sua alunna, in cura psicologica, ha confessato al medico che l’aveva in carico e ai genitori il motivo per cui nelle due volte la settimana in cui in classe ci sarebbe stato quel professore, lei non sarebbe mai più andata a scuola.
Tramite i social network e le chat di whatsapp, il professore si proponeva come intermediario per incontri tra alunne ed alunni. Un “frequentarsi” per finalità erotiche alle quali ultimamente erano spinte ed incentivate, dal professore, soprattutto le ragazzine. Anche proponendo alunni di altre scuole visti sui profili Instagram. Un intermediario, “cupido” dell’era moderna (nella sua concezione distorta) che aveva una finalità. Quando e se gli studenti poi gli avessero riferito dettagli degli incontri, soprattutto se questi sfociavano in erotismo e sessualità, i voti nella sua materia sarebbero stati automaticamente alzati.
I genitori da una parte e la scuola dall’altra una volta appreso il comportamento del docente e l’attività “malata” a cui si dedicava, si sono rivolti alle forze dell’ordine. Le prove raccolte, sotto forma di messaggistica whatsapp e immagini postate sui social, non erano sufficienti per un intervento della magistratura. Ma almeno per rendere “inadatto” all’insegnamento il docente sì. Così, con un procedimento interno, ad inizio della scorsa settimana il prof è stato sospeso dall’insegnamento e sostituito.
Il provvedimento ad ora coinvolge soltanto l’anno scolastico in corso. Ma va da sé che, sia la scuola, che i suoi colleghi, che gli alunni ed i genitori, si augurano che la sospensione possa essere ampliata. E comunque che il 40enne venga definitivamente inibito ad insegnare nelle scuole.