Volley A2 donne, Coulibaly: “Omag, ti aspetto a Mondovì”

È una delle giocatrici a cui i tifosi di San Giovanni sono rimasti più affezionati. Perché come dicono loro “zia per un giorno, zia per tutta la vita”. Figurarsi, quindi, se quella ‘parentela’ è stata vissuta per due stagioni. Anche se non proprio fortunatissime. Se con Macerata le ex in campo erano addirittura quattro, domenica con Mondovì ce ne saranno due: Clara Decortes e Salì Coulibaly, con quest’ultima che per la prima volta incontrerà da avversaria la Omag-Mt.
«Mi farà un effetto strano, ma l’emozione più grande la proverò il 7 gennaio quando rimetterò piede al Pala Marignano dove ci saranno tante facce amiche - dice la schiacciatrice che proprio oggi si laureerà in Scienze dell’Educazione all’Università di Bergamo -. A San Giovanni ho lasciato solo ricordi molto belli nonostante non siano stati due campionati proprio fortunati. Nel 2019-2020 siamo state fermate dal Covid sul più bello, quando eravamo seconde dietro Trento di appena due punti e con lo scontro diretto ancora da giocare, mentre nel 2021-2022 purtroppo mi sono rotta il legamento crociato del ginocchio sinistro in garadue di play-off a Martignacco. Ma quella fu un’annata stregata con il problema di Consoli, lo stop di Ortolani, il mio ginocchio e quel maledetto Covid che ci impedì a gennaio di giocare la finale di coppa Italia con Brescia che avremmo vinto. Però di quel gruppo ho splendidi ricordi. E domenica rivedrò con piacere il presidente Manconi, Zanchi, Tony, Saguatti, Consoli, Turco, Ortolani e anche Caforio con la quale ho giocato insieme a Olbia nell’intermezzo tra i due campionati con Omag-Mt».
Come belle sono state le sue esperienze in Romagna. «Lo dirò all’infinito: San Giovanni è un posto magico, con persone fantastiche che ti coccolano e ti viziano nell’accezione migliore del termine. Tu devi solo pensare a giocare e allenarti. Per una giovane è il luogo ideale per crescere con serenità. E poi ha dei tifosi eccezionali, non so se domenica verrà su qualcuno perché sono più di cinque ore di macchina, ma conoscendoli me li ritroverò lì qualcuno e sarà bello salutarli».
Poi l’attenzione si sposta sulla gara. «Noi non stiamo attraversando un momento semplice. Il grave infortunio a Pizzolato (si è rotta i legamenti del ginocchio nella gara del primo novembre con Cremona, ndc) ha privato la nostra squadra di una giocatrice importantissima. Stiamo vivendo alti e bassi, ma sappiamo che non possiamo più perdere ulteriore terreno e quindi daremo tutte noi stesse per rendere dura la vita a San Giovanni che sta dimostrando di essere una grande squadra».