Volley A2, Consar, comincia la volata finale

La Consar, reduce dalla sconfitta 3-2 rimediata a Pordenone, sta cercando di ritrovare morale e consapevolezza della propria forza, in vista delle ultime tre determinati sfide di regular season. Resta nella memoria il tie-break perso 14-16 dopo essere saliti 14-11. «I momenti di poca lucidità durano un po’ troppo e dovremmo limitarli - dice il tecnico Marco Bonitta - dispiace, ma bisogna riconoscerli, accettarli e gestirli per quanto possibile».

Come si allenano in palestra questi momenti di difficoltà? «La questione centrale è l’auto- esigenza che ogni giocatore può mettere in atto per cercare di allenarsi avvicinandosi il più possibile a quelle che sono le dinamiche della partita, anche se alcune dinamiche psicologiche sono proprie della partita e non dell’allenamento che può essere anche mentale. Noi ne abbiamo parlato, i ragazzi sono dispiaciuti e hanno affrontato la cosa. Il primo passo, credo quello decisivo, è stato fatto. Ora dobbiamo alzarci e risalire».

I tre match finali sono abbordabili, ma le avversarie lottano ancora per la salvezza: Reggio Emilia in trasferta, Castellana in casa e la trasferta di Pineto. «Tre partite da vincere - prosegue Bonitta - senza guardare troppo alla classifica, perché il momento è difficile e queste partite dovranno servirci per ritrovare le nostre certezze».

Dalla trasferta friulana la Consar porta a casa anche molti segnali positivi: i 26 punti di Bovolenta, i 16 di Orioli e soprattutto i 16 di Benavidez che sembra entrato nei meccanismi di squadra. «Ha fatto una buona partita con un buon piglio da protagonista: nel quarto set è entrato al servizio ottenendo punti importanti che ci hanno consentito di arrivare al quinto set, sta entrando in maniera determinante nelle dinamiche di squadra».

Bonitta ha utilizzato il vice-regista Russo in alcuni momenti delicati del match, preferendolo a Mancini. «In questo momento devo pensare alla squadra e non ai singoli, ritengo perciò di fare alcuni cambi in base alle esigenze del match, per esempio a Pordenone a tratti sono usciti anche Bovolenta e Orioli. Ritengo di poterlo fare per il bene della squadra, se possa fare bene ai titolari o meno è un motivo secondario in questo momento dove le dinamiche di squadra sono molto più importanti».

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