Volley A1 donne, la classe senza età di Serena Ortolani al servizio della Omag: “Non vedo l’ora di cominciare”

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C i sono giocatrici che nel corso della propria carriera sono capaci di lasciare un segno indelebile del loro passaggio. Sul campo, con prestazioni da urlo, vittorie e trofei. E fuori dal campo, con la capacità di trascinare le compagne, con una positività coinvolgente, con l’essere un esempio, tanto da diventare un punto di riferimento per tutti. Serena Ortolani è una di queste giocatrici. Perché quando sei innamorata di quello che fai l’età (sono quasi 38) diventa solo una questione anagrafica e la categoria conta poco o nulla. Ecco perché una che è stata capace di vincere 4 Scudetti, 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe italiane, 3 Champions League, una Challenge Cup, più un Campionato del Mondo e 2 Campionati Europei tralasciando medaglie d’argento e di bronzo, nella scorsa stagione è stata l’MvP del campionato di serie A2 e anche della Coppa Italia. E oggi, a distanza di cinque anni dalla sua ultima apparizione nel gotha del volley italiano in rosa, rieccola ai nastri di partenza.

Serena, pronta per questa nuova avventura?

«Prontissima. Non vedo l’ora di iniziare. Oramai manca poco».

Di solito per capire il presente si parte dal passato. Cosa è rimasto dell’incredibile cavalcata della scorsa stagione?

«È rimasto tantissimo. Innanzitutto i volti e le storie delle mie compagne con le quali abbiamo costruito un qualcosa di assolutamente unico e forse irripetibile. I momenti di grande gioia dentro e fuori dal campo dove siamo state brave e creare un’alchimia che ci ha permesso poi in partita di aiutarci in ogni istante. Se una era un attimo in difficoltà sapeva di poter contare sulle compagne e questa è stata una delle armi vincenti del nostro gruppo. Oltre, naturalmente, al grande lavoro svolto in palestra con Massimo Bellano e il suo staff. Avevamo un sogno, lo abbiamo inseguito, voluto e raggiunto. Una promozione e una Coppa Italia che dobbiamo ricordarci ma che ora devono lasciare spazio a nuovi sogni, a nuovi obiettivi».

Dalla sua ultima apparizione in serie A1 con la maglia di Perugia sono trascorsi cinque anni. Avrebbe mai pensato di tornarci dopo tanto tempo?

«Assolutamente no. Anche perché quando ho lasciato Perugia l’ho fatto perché avevo intenzione di smettere di giocare a certi livelli. Poi quell’estate arrivò la chiamata di San Giovanni in Marignano e l’idea mi piacque subito. Dopo quel sì che dissi al presidente Manconi dentro di me crebbe subito il sogno di portare Consolini in A1, ma mai avrei potuto pensare a una cosa del genere. Per me, come ho già avuto modo di dire, sarà una stagione molto emozionante. Giocherò in tanti palazzetti che sono stati la mia casa e dove ho lasciato un pezzo di cuore e rivedrò tante amiche».

Senta, ma è così diverso il campionato tra A1 e A2?

«Diciamo che il gioco è più veloce, il ritmo più alto, il livello di errore si assottiglia di molto e la fisicità delle atlete è diversa. Ma la palla è sempre la stessa e si gioca sempre sei contro sei».

Sono passate quasi due settimane dall’inizio della preparazione, che idea si è fatta di questo nuovo gruppo?

«Ottima. Abbiamo tanta voglia di lavorare, ogni giorno in allenamento spingiamo sempre al massimo e lo facciamo con il sorriso sulle labbra, consapevoli che la serenità nell’affrontare ogni situazione che ci capiterà dovrà essere una delle nostre armi principali come lo è stato lo scorso anno. Siamo una squadra giovane, ma con le idee ben chiare di quello che vogliamo. Le nuove arrivate si sono subito calate nella mentalità che contraddistingue questo gruppo dove tutte sappiamo di avere caratteri diversi, esigenze diverse ma che devono passare in secondo piano per il noi che è la squadra. Credo che daremo filo da torcere a tante avversarie».

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