Massimo Bellano, arrivato nell’aprile del 2024 a San Giovanni in Marignano, è uno degli altri artefici dell’impresa promozione riuscendo, con visione e disciplina, a far rendere al meglio la squadra.
Come sta? Pronto a ripartire?
«Benone, prontissimo».
Ci tolga subito una curiosità: lei è uno di quei allenatori che, nel bene o nel male, preferisce ricordarsi della stagione passata o dimenticarla?
«Assolutamente ricordarla. In modo particolare nel nostro caso perché dobbiamo avere tutti ben chiaro nella mente che la promozione in A1 non è stata frutto del caso o della fortuna, ma è stata la diretta conseguenza del grande impegno che ognuno ha messo quotidianamente in palestra e in partita e quindi è stata meritata».
Per lei è un ritorno in A1 dopo l’esperienza di Cuneo: con che spirito l’affronta?
«Con uno spirito assolutamente positivo. Quando sono arrivato a San Giovanni in Marignano abbiamo lavorato con società e staff per dare e darci gli strumenti necessari a giocare un campionato di vertice. Ci siamo riusciti, le ragazze ci sono riuscite, quindi adesso godiamoci questa esperienza».
Che non sarà facile.
«Nello sport non c’è nulla di facile. Devi sempre lavorare con serietà se vuoi conquistare dei risultati. Ed è quello che stiamo facendo e che continueremo a fare. Con la consapevolezza che rispetto agli ultimi anni, dove Omag-Mt, in serie A2, ha sempre recitato un ruolo di assoluta protagonista, in questa nuova avventura gli obiettivi saranno diversi. Come diverse saranno le tempistiche. In A1 il campionato è molto più compresso, in quattro mesi e mezzo ti giochi tutto, i ritmi sono molto più serrati. Non hai tempo per goderti le vittorie e non ne hai per ragionare e analizzare le sconfitte. Noi dovremo trovare presto i nostri equilibri anche in fatto di energie fisiche e mentali. Nei momenti più difficili non dovremo incaponirci sul perché sono accadute certe cose, ma dovremo pensare positivo e voltare pagina velocemente».
Insomma, occorre non fare drammi.
«Esatto. Tutti noi siamo consapevoli che sarà un campionato difficile, combattuto fino all’ultima giornata. Ci saranno momenti non semplici, affrontarli con serenità, il che non significa essere superficiali, ci aiuterà certamente a non perdere di vista l’obiettivo e a non farci prendere da quel nervoso che poi alla lunga ti corrode».
Che campionato si aspetta?
«Per noi, come detto, di apprendistato. Siamo all’esordio, per molte ragazze è la prima volta in un grande palcoscenico come questo. Sarebbe facile dire che ci dobbiamo salvare, io le partite me le voglio giocare tutte. Come ho sempre detto: la mia squadra non si sposterà di un solo centimetro. Devono essere brave le altre a batterci. Poi a volte ci possiamo riuscire altre no. Ma lo spirito deve essere questo: lottare su ogni pallone. Fare tanti discorsi non mi è mai piaciuto, nel senso che non puoi, a priori, decidere quali siano le partite da vincere e quelle dove puoi anche perdere. Noi dobbiamo entrare in campo per dare il massimo, poi se le avversarie saranno più brave di noi si stringerà loro le mani. Questo a livello di squadra, a livello generale credo che ci siano quattro formazioni che hanno un qualcosina in più rispetto a tutte le altre. Mi riferisco a Conegliano, Scandicci e Novara che hanno lavorato molto bene, Milano con la partenza di Sylla ha perso qualcosa, a meno che non intervenga sul mercato. Ecco, questa del mercato aperto è un’altra variabile che può avere un peso specifico importante. Dietro a queste squadre vedo Chieri, Vallefoglia ma anche Busto Arsizio che ha messo insieme un buon roster e ha fatto vedere ottime cose in precampionato. Anche Pinerolo ha una squadra interessante. Poi, però, come capita spesso, un conto è la carta un altro è il campo. Senza dimenticare che ogni volta c’è una sorpresa che non t’aspetti».
Il campionato di Omag-Mt parte proprio con una big: Novara. Che partita si aspetta?
«Difficile. Molto dipenderà dal nostro cambio-palla: dovremo riuscire a essere stabili lavorando di squadra, aiutandoci reciprocamente, se ce la faremo possiamo dire la nostra».