Tennis, Nardi batte Djokovic, un capolavoro costruito in Romagna: “Credo che prima di questa notte nessuno mi conoscesse...”

Una giornata che Luca Nardi non dimenticherà mai. Dopo l’affermazione sul cinese Zhizhen Zhang, la prima in carriera su un top 50, al terzo turno del BNP Paribas Open, primo Masters 1000 stagionale in corso sui campi in cemento dell’Indian Wells Garden (montepremi 9.495.555 dollari), davanti ad oltre 16mila persone sul Centrale il 20enne di Pesaro ha eliminato con il punteggio di 6-4, 3-6, 6-3 il serbo Novak Djokovic, numero uno del mondo, cinque volte trionfatore del torneo nel deserto californiano (2008, 2011, 2014, 2015 e 2016).
Un’impresa straordinaria, quella del Next Gen azzurro che dal novembre scorso ha scelto di affidarsi a coach Giorgio Galimberti e al suo staff per tentare il grande salto nel tennis che conta: Luca, attualmente n.123 Atp (ma dopo questo risultato è virtualmente al 96° posto), diventa così il giocatore con la classifica più bassa ad aver mai sconfitto il campione di Belgrado in un evento di questa categoria o in uno Slam (primato che finora spettava al sudafricano Kevin Anderson, n.122 quando si impose a Miami nel 2008), e anche il quarto tennista con il ranking più basso a battere un numero uno del mondo in carica in un “1000”.
“Credo che prima di questa notte nessuno mi conoscesse – ha sottolineato Nardi dopo aver firmato solo la sua quinta vittoria in un match del circuito maggiore - Spero che il pubblico abbia apprezzato lo spettacolo. Sono super contento di questa partita. Alla fine non so come sono riuscito a tenere duro. Penso sia stato un miracolo, perché sono un ragazzo di 20 anni, fuori dai primi cento al mondo, che è riuscito a battere Djokovic. È pazzesco. Ho un suo poster sulla porta della camera da letto, ogni sera che vado a dormire vedo Novak. Ce l’ho e penso che lo terrò ancora. Sinner motivo di ispirazione? Di sicuro sto guardando Jannik vincere tutte le partite e sicuramente è qualcosa che mi ha spinto a migliorarmi. Non mi aspettavo di battere il numero 1 del mondo, ma cerco sempre di dare il massimo in ogni allenamento: questo è successo e sono davvero felice”.
Sulla stessa lunghezza d’onda coach Giorgio Galimberti: “Il lavoro che si è fatto nel preparare questo match è stato svolto non certamente nel corso di un giorno, ma in tutta la trasferta. Luca ha lavorato bene sin dall’inizio, quando siamo arrivati, ha lavorato con il preparatore atletico che ci ha mandato la Federazione Italiana Tennis, Stefano Barsacchi, il direttore della preparazione fisica del Centro Federale di Tirrenia. Luca ha trovato subito un ottimo stato di forma e nonostante abbia perso all’ultimo turno di qualificazione, ha giocato già un grande match contro David Goffin. Quel match ci ha dato dei segnali di un buono stato di forma – continua il tecnico riccionese -, match perso poi con un po’ di fortuna Luca è stato ripescato come lucky loser. Ha poi giocato obiettivamente un gran partita contro Zhang, soprattutto nel terzo set ha avuto un grande carattere per chiudere il match”.