Tennis, “le racchette dei campioni? Ci penso io”: Davide Pierini, un riminese al Foro Italico

Si va dai 9 kg di Adrian Mannarino, un tiraggio che si potrebbe fare quasi a mano senza la macchina, ai 40 kg della norvegese Ulrike Eikeri, praticamente un’asse da stiro. E’ il mondo affascinante, ma sconosciuto ai più, delle incordature delle racchette da tennis, realizzate da stringers, grandi specialisti, formati in scuole ad hoc e certificati dalla Federazione. Uno degli specialisti al lavoro agli Internazionali al Foro Italico è il riminese Davide Pierini, uno dei due soci di Tennis Fun, negozio specializzato a Rimini.

Ma attenzione, a trattare le racchette dei campioni non ci si arriva per caso, bisogna fare un bel po’ di gavetta e tanta preparazione. «Prima di aprire il negozio a Rimini specializzato in prodotti di tennis - spiega Pierini - mi sono approcciato al settore dell’incordatura con un corso a Milano presso Marco Rossani che è il capo del Wilson Stringing Italia, ho fatto un corso Ersa (European Racquet Stringers Association, ndr) e poi quello della Fit. Poi mi sono proposto, a San Marino ho fatto il torneo giovanile internazionale e due edizioni del Challenger. A Roma il tabellone si è allargato l’anno scorso, servivano nuovi stringers ed eccomi qua, a far parte del Wilson Stringing Italia».

Lo staff che si occupa delle racchette dei campioni è un piccolo esercito. «A pieno regime siamo in 17, a questi vanno aggiunti gli operatori del desk e i runner che vanno a prendere le racchette. Ogni giorno il mio gruppo sforna 400 nuove incordature, siamo arrivati a farne una trentina a testa».

Un impegno notevole se si pensa che in negozio Pierini può lavorare 15-16 racchette al giorno. Poi via a tutte le particolarità e richieste specifiche. «Il lavoro inizia alle 7 del mattino qualcuno vuole la racchetta incordata solo al mattino, ad alcuni sta bene anche se fatte la sera precedente. Il giocatore più esigente con cui ho avuto a che fare è stato il russo Kirill Karattsev, vuole che la racchetta si allarghi in alcuni punti e si accorci in altri di due millimetri al termine dell’operazione e le vuole tutte incordate la mattina. La giocatrice che ne vuole di più è al statunitense Coco Gauff, nove in un giorno, Naomi Osaka si ferma a cinque. Sui chili tirati posso dire che Jannik Sinner l’anno scorso voleva un 28 kg, la media per un uomo è intorno a 23-24 kg, le donne in media vogliono uno o due in più, l’anno scorso la norvegese Eikeri ha tirato la racchetta a 40 kg con una corda di calibro 1,30 molto rigida, Mannarino tira a 9, qualche giorno fa ho fatto le racchetta a Hubert Hurkacz, vuole le corde tirate a 23,5 kg con una particolarità, gioca per metà con un monofilamento e per metà con il budello. Ci sono giocatori che vogliono il budello naturale solo in una parte della racchetta».

Nell’approccio interpersonale, due giocatori non proprio simpatici in campo come Medvedev e Rublev con gli stringers si trasformano: «Proprio così, sono proprio alla mano».

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