Superbike, Bulega e Manzi ora sono pronti per conquistare la corona iridata
Nicolò Bulega e Stefano Manzi sono i gemelli vincenti di Rimini in vetta al mondiale. Nel Misano World Circuit “Marco Simoncelli” i due hanno vissuto emozioni dolci amare, ma sono entrambi tornati a casa comandando le rispettive classifiche Superbike e Supersport.
Entrambi sono attesi da una sfida difficilissima, ma a metà stagione sono dove avrebbero voluto essere: in vetta.
Il Pirelli Emilia-Romagna era la sesta delle dodici prove in calendario. Meritano entrambi questo ruolo e questa occasione, perché non hanno avuto carriere facili e hanno dovuto lottare dopo aver fallito, essere caduti ed essersi rialzati.
Caratterialmente hanno lati simili: sono sinceri e non amano recitare una parte, sono diretti, a volte fino a essere brutali, sono generosi e hanno imparato a essere attenti agli altri, vivendo stagioni davvero difficili dove la loro carriera sembrava gettata alle ortiche.
Questo li ha resi più forti e più vicini con le persone che li circondano e che si impegnano con loro e per loro. I fallimenti ne hanno messo a nudo le fragilità e le debolezze, facendo risaltare però anche grinta e talento.
Figli di piloti
Il padre di Nicolò, Davide emiliano trasferito in Romagna per correre in pista nella 250 europea e mondiale. Il padre di Stefano, Maurizio, arrivato ad alto livello nel cross, entrambi sono stati dei baby talenti con un futuro che sembrava essere scritto con l’oro delle storie dei campioni. Tutti e due sono entrati alla corte di sua maestà Valentino Rossi, in Academy Vr46. Erano due bambini-ragazzini con dei caratteracci facili all’ira e spesso con il muso.
Entrambi sono arrivati al mondiale Moto3 dove hanno fatto benino, scontrandosi però con il fatto che erano cresciuti in fretta ed erano troppo “grossi” per le piccole moto della categoria. Entrambi sono approdati in Moto2 e hanno avuto diverse occasioni per ben figurare, ma per una ragione o per l’altra non ci sono riusciti, pur vivendo, sporadicamente, belle domeniche o buone qualifiche.
Entrambi sono arrivati al mondiale Supersport quando sembravao finiti e “bolliti”, ma non lo erano. Così due anni fa si sfidarono per il titolo rispettandosi, ma mostrando massima durezza e determinazione nella lotta. Alla fine si impose Nicolò. Poi il primo è approdato in Sbk, dove ha fatto una stagione eccezionale mentre il secondo con una R6 vecchiotta si è arreso allo spagnolo Huertas (erede di Bulega in Aruba) centrando un altro 2° posto.
Percorsi regolari
Bulega guida la Sbk con 292 punti, 6 vittorie nelle gare vere e proprie, più 5 secondi posti e 2 vittorie e due secondi posti nella Race. Ha totalizzato tre zeri, due per problemi tecnici e uno domenica mattina, perché centrato al via da un avversario. Il suo inseguitore è Toprak Razgatlioglu, già due volte iridato Sbk, campione in carica e sicuro di approdare in MotoGp nel 2026 con Yamaha Pramac. “El turco” è a 283 punti, -9 da Bulegas, con 5 vittorie 4 secondi posti nelle gare vere, altri 4 successi e un 2° posto nella Superpole. Il terzo è Petrucci a -113, mentre Bautista è 4° a -120 e Locatelli lo segue a -135. Insomma ha un solo avversario e si chiama Raz.
Manzi ha 220 punti, frutto di 4 vittorie, 5 secondi posti e un sesto, con due zeri, mentre gli inseguitori sono più lontani, ma più numerosi e questo potrebbe essere un bel vantaggio: a -47 c’è il turco Öncü (Yamaha Evan Bros Ravenna), a -54 l’olandese Bendsneyder (MvAgusta), a - 64 lo spagnolo Masia (Ducati) e a -68 l’inglese Booth Amos (Triumph). Attenzione Stefano: il turco e lo spagnolo, nelle ultime due gare hanno iniziato a mostrare consistenza. A Misano sono apparsi forti, ma hanno anche tirato fuori la parte “nera” del loro carattere: la rabbia. Devono restare calmi, fiduciosi e concentrati, per restare lassù dove meritano e per battere entrambi avversari turchi.
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