MotoGp, Reggiani: «Bastianini ha capito che deve andare così per restare “ufficiale”»

Il mondiale 2024 in MotoGp è partito in modo frizzante. Domenica Pecco Bagnaia e Marc Marquez sono caduti come due rookie della Moto3 battendosi per un solo punto in più, Marco Bezzecchi che conferma le sue grandi difficoltà, un Pedro Acosta che entusiasma, come previsto, Jorge Martin ed Enea Bastianini che si sfidano per un posto nel team ufficiale Ducati 2025 e poi c’è la solita Aprilia che sembra sempre sul punto di dominare e invece crolla.

Parola all’esperto

Loris Reggiani, pilota di punta 250 negli anni ‘80 e ‘90, dà un suo primo giudizio sulla nuova stagione. A cominciare da quello che succede in casa Ducati dove la tensione è già alta (anche se la rossa continua a dominare): forse il motivo è a causa della firma di Fermin Aldeguer per due anni come pilota ufficiale MotoGo e il suo arrivo nel box factory?

«Non credo. Aldeguer dovrebbe andare in Pramac al posto di Martin. La seconda moto del box factory se la giocano Bastianini, Martin e ci metterei Marc Marquez».

L’otto volte iridato però sembra destinato a passare in Ktm con Acosta e Red Bull come sponsor. «Mi pare illogico: Marc avrebbe lasciato Honda per approdare in Ducati, perdendo soldi e facendo una operazione difficile, per poi andarsene verso un altro marchio dopo un anno? Che senso avrebbe? Allora gli conveniva restare in Honda e cambiare nel 2025. Marquez vuole la Ducati ufficiale».

Questo spiegherebbe la tensione nel duello con Bagnaia, con caduta di entrambi. Una sfida per un punto solo (in quel momento i due si giocavano il quinto posto: 11 punti invece dei 10 del sesto). «Su quell’incidente bisogna fare due riflessioni: la prima è che è un contatto di gara normale fra due piloti che vogliono entrambi stare davanti uno all’altro: il primo non è riuscito a restare alla corda dopo aver superato il secondo e questi non ha valutato correttamente lo spazio interno per tentare di incrociare; la seconda è che in quel momento, a tre giri dal termine, Marc era di mezzo secondo più rapido di Pecco: trovo corretto che volesse passare, trovo meno giusto che Bagnaia si sia messo in una condizione di rischio per cercare di resistere a un sorpasso inevitabile».

Forse Bagnaia voleva solo dimostrare di poter stare davanti a Marquez? «Capisco che negli ultimi due mondiali si sia fatto a gara per perdere il titolo, con tutti i protagonisti ad accumulare degli incredibili zero e che sia mancato un vero Valentino o un vero Marc Marquez a dominare, ma Bagnaia ha dimostrato di essere il più forte. Non capisco perché avesse così bisogno di dimostrare di poter stare davanti a Marc».

Romagnoli su e giù

Come ha visto Marco Bezzecchi ed Enea Bastianini? «Enea benissimo e non è al suo livello migliore, può ancora crescere. Facciamo segni scaramantici, ma se continua così può tenersi il posto nel team factory. Bezzecchi è un mistero per come andava lo scorso anno e per come va ora. Sembra di vedere amplificate le difficoltà che ha avuto lo scorso anno Pecco con la Gp23».

La Ducati dello scorso anno è così difficile da mettere a punto e da inserire in curva? «Dico solo che Marc Marquez questa moto la usa bene. Certo lui non ha avuto la Gp21 e la Gp22 quindi non deve cambiare stile rispetto a chi era già abituato a quelle moto o forse ha un talento tale da aver subito capito come spingerla al massimo».

Pedro Acosta ha strabiliato in questo avvio. «Non si può più discutere. Non si poteva farlo nemmeno dopo il titolo iridato in Moto3, anche se i campioni delle classi minori non si ripetono in MotoGp. Ktm è stata brava a blindarlo. Mi aspettavo Binder pilota di punta della casa austriaca, invece Pedro lo sta battendo».

Aprilia pare aver un’ottima moto e due bravi piloti, ma non sono costanti: sono loro il problema? «E’ difficile capire se la colpa è dei piloti o della squadra. Anche le gomme sono una variabile importante. Certo sia Espargaro che Vinales hanno sempre fatto vedere alti e bassi».

Sul fronte costruttori giapponesi? Yamaha ha cambiato direttore tecnico in ritardo, con Massimo Bartolini arrivato a gennaio e non ha avuto tanto tempo per cambiare le cose. Honda non capisco se ci tiene a vincere come un tempo e se è pronta a investire somme importanti».

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