MotoGp, “Pigiamino” Giribuola, l’amico fidato decisivo nella rinascita di Bastianini (VIDEO)

Nella “resurrezione” di Enea Bastianini c’è il contributo di un “pigiamino” speciale. Alberto “Pigiamino” Giribuola è infatti il capotecnico che segue il pilota riminese nel box della Ktm Tech 3.
Il ravennate è in MotoGp da 17 anni, vanta sette stagioni al fianco di Andrea Dovizioso e tre con Bastianini, le prime due quella del debutto con “Avintia” e la successiva con il “Gresini Racing”, e questa con la casa austriaca e il team francese. E’ lui che deve capire cosa serve al riminese per andare forte e mettere in mostra tutto il suo talento. Finalmente Enea ha ritrovato la via del podio.
«Quella di sabato (podio nella Sprint di Brno) è stata una gran bella giornata anche se era iniziata un po’ in salita perché in qualifica c’è stato un po’ di traffico e non siamo riusciti a esprimere tutto il nostro potenziale. Siamo partiti all’ 11° posto, ma finire sul podio al 3° posto ripaga di tanti sacrifici fatti quest’anno»
Come siete riusciti a uscire dalle sabbie mobili della coda del gruppo? «E’ stato un percorso che abbiamo fatto naturalmente non una cosa immediata. Al Mugello abbiamo trovato un po’ più di costanza, soffrivamo di qualche errore di troppo in gara e anche in qualifica e ci penalizzava troppo, poi ad Assen abbiamo messo a posto altri dettagli che ci hanno permesso di essere un po’ più competitivi e non solo di non fare errori, mentre qui siamo riusciti, anche grazie al fatto che è una pista abbastanza amica che ci da la possibilità di sfruttare il nostro potenziale come le frenate da dritto, di mettere tutto insieme».
Trampolino di lancio
L’impressione è che il risultato non sia episodico e che vedremo Bastianini ancora davanti nel prosieguo del campionato 2025. «Non penso che questo sia un episodio isolato, Abbiamo lavorato veramente con dedizione su ogni dettaglio, quindi siamo più sicuri della nostra base e di come partiamo durante il fine settimana. Anche il fatto che qui non si corresse dal 2020 ha pareggiato un po’ il livello con le case che di solito hanno più dati rispetto a noi grazie agli anni precedenti e siamo riusciti a essere decisamente più sul pezzo».
L’impressione è che Enea abbia bisogno di un clima familiare per rendere al meglio, un po’ quello che anche il Tech 3, come era il Gresini, fornisce.
«Lui deve divertirsi in generale. Gli piace l’atmosfera rilassata, come se si girasse fra amici. Quando è rilassato da’ il meglio. In questo week-end l’ho visto subito a suo agio. Forse si sta trovando più a casa perché conosce meglio il team e le persone. Piano piano abbiamo superato i problemi e questo ha creato una simbiosi con il team che è importante».
“Lingue” diverse
Cosa è cambiato per portare Enea nuovamente fra i migliori? «Non è solo una cosa, sono tante piccole cose che si mettono insieme. Possiamo pensare che la Ktm parlava una lingua diversa a lui rispetto alla Ducati e lui aveva bisogno di assimilarla e capirla. E’ davvero come quando si impara una nuova lingua: all’inizio si carpisce giusto qualche parola, poi si inizia a capire il significato e infine, di colpo, tutto diventa chiaro. Facendo i passi giusti, anche semplicemente solo per rendere più controllabile la moto e più facile da imparare per lui, lo si mette in condizione di portarla al limite».
Quanto bisogna cambiare effettivamente nella moto e quanto nella testa di un pilota per farlo migliorare? «Difficile dare una percentuale vera e propria alla cosa. Il pilota parla sempre in “pilotesco”, parlandoti di feeling e di ciò che sente, trasmettere questa informazione in ingegneria è la parte più difficile. E’ importante riuscire ad avere un buon rapporto con il pilota altrimenti non lo si capisce. Ogni pilota si esprime a suo modo e sente cose diverse. Con Enea per fortuna, fin da subito, ci siamo capiti e sono riuscito ad interpretarlo. Anche lui mi ha compreso, perché ogni caposquadra ha il suo metodo e al pilota può piacere di più e di meno. Noi ci siamo trovati ed è la terza stagione insieme. Sono contento che siamo tornati di nuovo a fare buoni risultati: vuol dire che lavoriamo bene insieme».
Quale è l’aspetto più simpatico di Enea e a quale bisogna stare più attenti? «Domanda difficile: lui ha sempre la battuta pronta, ride e scherza. Bisogna stare un pochino più attenti quando non gli sta venendo quello che vorrebbe; allora si agita un po’, ma si calma poi subito, dura solo 5 minuti».
Perché il soprannome “pigiamino? «E’ stato un meccanico di Casey Stoner, avevo appena iniziato e sembravo ancora più giovane dei 25 anni che avevo e una sera mi disse: “ti mettiamo il pigiamino e ti mettiamo a nanna presto”: detta una volta è rimasta per sempre».