MotoGp, Marc Marquez al Gresini Racing: quando l’incredibile diventa realtà

L’incredibile è avvenuto: Marc Marquez lascia la Honda per salire, con tutta probabilità, sulla celeste Ducati del Gresini Racing. Obiettivo minimo: 4 vittorie, come Enea Bastianini nel 2022.
La notizia di cui si parla da settimane, ma di cui non ci si aspettava realmente l’ufficialità, è arrivata ieri, da Honda Hrc. Il marchio del sol Levante ha salutato con gratitudine il campionissimo spagnolo, e con eleganza lascia il suo pezzo forte, il suo asso, libero di salire su un mezzo clienti, vecchio di un anno. Un bello schiaffone. Lo avevamo già chiesto a Davide Tardozzi a Cesenatico, alla presentazione di Alex Marquez nel Gresini: «È l’avanguardia del fratello?» il no di Davide fu secco, con attestati di stima per Pecco Bagnaia e gli altri alfieri Ducati, ma il piatto era ghiotto, ghiottissimo, come ha spiegato Luigi Dall’Igna in Giappone: «Marc ha fatto la storia e sapere che vuole una Ducati, e clienti, ci fa molto piacere».
Il curriculum di Marc, molto odiato ancora in Italia per la lotta con Valentino Rossi nel famigerato 2015, fa impressione: 6 mondiali nella classe regina, tutti con Honda (due nelle classi minori), 59 vittorie, 101 podi e 64 pole. Un cannibale fino al terribile volo a Jerez de la Frontera nel 2020, seguito dal rientro anticipato, le sofferenze, le operazioni per tornare ad avere un braccio normale. Honda Hrc lo ha aspettato, lui ha continuato a fare il massimo sempre, collezionando voli e cadute, ma l’amore è finito. L’addio ricorda un po’ quello di Valentino sempre ad Hrc, ma la competitività del marchio nipponico era nettamente diversa. Marc vuole vincere, vuole sfidare la nuova guardia ad armi quasi pari: Bagnaia, Quartararo, Bastianini e Bezzecchi. Sarà la prova attesa da tanti, di un confronto fra generazioni diverse di campioni. Andrà in Gresini, perché altre strade non ci sono. C’è solo quella di moto libera, quella dove ora siede di Giannantonio. Ktm avrebbe fatto un terzo team con lui e Pedro Acosta, ma la Dorna, su pressione Honda, ha messo il veto, anche per riservare i posti per il possibile ingresso della Bmw. Non può andare in Pramac, perché il grande sponsor di Marc, Red Bull, lo vuole in Ktm, e il team di Paolo Campinoti avrà le Gp24: non bisogna aiutare troppo gli austriaci, che hanno fatto già shopping di tecnici nei mesi scorsi a Borgo Panigale (un nome su tutti il ravennate Alberto Giribuola) e piloti esperti come Miller. Mettere Marc su una Gp24 sarebbe un boomerang. Certo lo spagnolo deve tornare sul gradino più alto. A Faenza, ma solo nella gara Sprint, c’è già riuscito Alex, da lui tutti si attendono di più. Nei bar della Romagna partiranno ora le discussioni: «È finito” dirà qualcuno, altri non si sono scordati chi è Marc Marquez. La Rider’s Land lo accoglie felice come figlio adottivo, perché in Romagna “e’ mutor” non è un gioco e Marc è un asso indiscusso. Questo apre altri movimenti: in Hrc dovrebbe arrivare Iker Lecuona, ora in Superbike, e il nostro Michael Ruben Rinaldi potrebbe diventare un valido sostituto: lo merita. Ma non corriamo troppo e aspettiamo prima l’annuncio di Marc al Gresini: dovrebbe essere questione di poche ore.