MotoGp, la sala Var di Misano: alla Race Control non sfugge niente

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«Caduta alla curva 16, numero 88. Pilota ok».

Prove libere 1 della MotoGp: un religioso silenzio da cattedrale è spezzato dalla voce della responsabile Marshal che racconta la caduta di Miguel Oliveira e attiva la macchina della sicurezza. Appunto, sicurezza: il mantra della Race Control.

Var scansati

Al popolo del calcio verrebbe da dire: Var, scansati proprio. Perché la Race Control del Misano World Circuit non è una sala video, ma una succursale della Nasa. Una parete con 41 schermi in presa diretta su tutti i punti chiave del circuito, dal T1 al T16, con a lato altri tre grandi schermi: due di questi schermi offrono le classifiche parziali delle prove, mentre in un terzo c’è una specie di videogioco animato in stile Pac-Man anni 80, con l’andamento in tempo reale delle varie moto sul circuito.

C’è il direttore di corsa Raffaele De Fabritiis, il Fim Safety Officer Tomé Alfonso, i coordinatori di medici, marshal e pompieri. Poi ci sono due simboli del nostro motociclismo come Loris Capirossi (responsabile Dorna della sicurezza) e Franco Uncini nel suo ruolo di Appeal Steward. Tre steward permanenti sono il tribunale di primo grado per eventuali sanzioni. In caso di ricorso di un pilota contro un provvedimento punitivo, Uncini è il giudice di appello.

Sicurezza ad ogni costo

Nel silenzio e nel buio della Race Control, ogni momento di prove e di gara è seguito in un silenzio che fa impressione. Anzi più che impressione, è un silenzio che trasmette l’ossessione per la sicurezza: «Sì, noi siamo sempre in allarme - conferma Uncini, 70 anni portati alla grande - pronti a intervenire in caso di bisogno e per mantenere tutto regolare nella conduzione di prove e gara. Una caduta innesca una serie di valutazioni immediate: dalla parte medica alla ristrutturazione del circuito, bisogna intervenire subito».

Da Tomizawa ad oggi

Ha da poco compiuto 15 anni la tragedia di Shoya Tomizwa, scomparso il 5 settembre 2010 a Misano durante la gara della classe 250.

Un incidente fatale quanto sfortunato nella dinamica. Quindici anni dopo, quanto è cresciuto Misano? «Tantissimo – assicura Uncini – il circuito è migliorato in molti aspetti, perché ora è in mano a un team aperto alla sicurezza e all’evoluzione tecnologica, come dimostra la Race Control. Sono stati compiuti passi straordinari per la crescita del circuito, in tutti i sensi».

I piloti e la sicurezza

Un giovane pilota del 2025, oggi è attento alla sicurezza o pensa solo a vincere? Uncini allarga il discorso: «Oggi vedo una sensibilità diversa. Tanti anni fa, parlare di sicurezza era una anomalia. Nei miei ultimi anni da pilota, venni eletto rappresentante della categoria e mi rapportavo con gli organizzatori delle gare. La scena era questa: entravo nel loro ufficio e mi sento dire: “Tu hai deciso di correre, quindi è normale che rischi la vita”. Poi le cose sono cambiate».

Chi le ha fatte cambiare? Uncini ha un nome e un cognome: «Carmelo Ezpeleta. Lui mi ha detto da subito: “Franco, il nostro patrimonio sono i piloti. A me interessa che siano presenti in tutti i gran premi. Noi abbiamo un pacchetto da vendere e deve essere integro”. Carmelo ha dato la forza a chi fa il mio lavoro e ha innescato un circolo virtuoso».

Tripadvisor

Come si immagina un gran premio tra dieci anni? «Nel segno della tecnologia, con una qualità ancora migliore di immagini e registrazioni, monitor di altissima qualità che ci faranno essere ancora più veloci, ancora più devoti alla sicurezza».

Se Uncini dovesse fare una recensione tipo Tripadvisor sul circuito di Misano, che parola userebbe: «Fantastico. Come parola direi che rende vero? Poi nella mia recensione aggiungerei anche: “Tutto efficiente, evoluto e personale molto professionale”. Ecco, se Misano fosse un hotel, lo promuoverei alla grande».

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