Marco Bezzecchi è arrivato sul tetto del mondo delle moto. Ha coronato quel sogno che un tempo lo “univa” a centinaia di migliaia di giovani appassionati: correre nel mondiale MotoGp, vincere una gara e guidare la classifica del Mondiale. Il tutto con l’aiuto del suo idolo indiscusso Valentino Rossi, di cui ora è alfiere.
Il sogno di ragazzino
Basta cercare in qualche archivio e arriva la risposta. Era il 2014, quando Mtv puntò su un documentario-reality che avesse come oggetto ragazzi dai 15 ai 17 anni che sognavano di diventare “piccoli Vale”. Il programma era chiamato “Motorhome-piloti di famiglia” e fu trasmesso da Mtv, coprendo le dieci tappe del Civ Moto3 di quell’anno. I protagonisti erano Alessandro Delbianco, Stefano Valtulini (ora rispettivamente nell’italiano Superbike e Supersport Next Generation), oltre ad Andrea Caravella e Cecilia Masoni. Per rendere il programma più attraente vennero aggiunti anche Bezzecchi, allora quindicenne e Manuel Pagliani, che poi vinse quel titolo tricolore Moto3 con Marco secondo e poi campione l’anno successivo. Nelle immagini, ancora visibili su internet, ritroviamo uno “scorpione” di Viserba poco più che bambino, con i suoi sogni, il rapporto con il padre Vito e la famiglia, le sue paure, e la sua sfrontatezza, così simili a quelli che mostra ora in MotoGp. Tutti possono vedere un ragazzino che trucca un Ciao e che poi otto anni dopo sale in testa al mondiale MotoGp. A ben vedere è l’unico reality in cui uno dei concorrenti è davvero arrivato a essere un campione nella realtà e realizzare il suo sogno.
Vittorie sì, titolo no
Un obiettivo centrato dal Bez anche grazie all’aiuto della Academy Vr46 e al suo idolo Valentino Rossi che, a dire il vero, del suo team MotoGp si occupa il giusto. Il giovane romagnolo, classe 1998, ha vinto gare nel mondiale Moto3, Moto2 e MotoGp, anche se non si è mai aggiudicato un titolo. Nel 2016 ha provato a affrontare il mondiale Junior, con risultati poco soddisfacenti, poi nel 2017 approda al mondiale con una Mahindra del team Cip (la squadra con cui è stato 3° domenica Migno), dove ritrova Pagliani come compagno di squadra. Marco, sempre sul bagnato, centra un insperato 3° posto in Giappone e chiude la stagione con 20 punti (16 solo nella gara nipponica) che, come ha ricordato in un incontro a Rimini nella serata organizzata dal Rotary Club, gli salvò la carriera e gli permise di passare nel 2018 nel Ktm Prustel con cui ottenne tre vittorie, diversi podi. Fu terzo nel mondiale dietro la coppia Gresini formata da Martin e Di Giannantonio. L’anno seguente arrivò in Moto2 con una Ktm Tech 3 poco competitiva, con cui raccolse solo 17 punti, ma nel biennio successivo approdò allo Sky Vr46: due vittorie e cinque podi nel 2020, quarto assoluto; una vittoria e sei podi nel 2021, terzo assoluto, dietro a Gardner e Raul Fernandez. Nel 2022 il debutto in MotoGp con il secondo posto di Assen, il tracciato in cui l’idolo Vale aveva vinto dieci volte, con a fianco Matteo Flamigni, telemetrista modiglianese di Rossi, diventato capotecnico del riminese. Il resto è storia recente: un inverno senza nascondersi, con l’obiettivo dichiarato di vincere un Gp. Meta centrata nella seconda tappa stagionale: il ragazzino ha raggiunto il sogno e sembra proprio non aver bisogno di svegliarsi più.