Da una minimoto Polini comprata a pezzi in edicola al titolo tricolore PreMoto3 in 15 anni. Questo il percorso del giovanissimo campione italiano Lorenzo Pritelli che ha conquistato il tricolore sabato scorso sul circuito del Mugello.
Un ragazzo timido nel carattere ma al tempo stesso determinato in pista, che ha saputo chiudere una stagione da assoluto protagonista e dominatore, sotto i colori del proprio team Bucci Moto.
Tutto è iniziato nell’ormai lontano 2007 quando il padre Massimo, tifoso appassionato di Valentino Rossi, ha iniziato ad acquistare a puntate una piccola minimoto in edicola, un mezzo che è poi diventato il gioco principale del suo primo figlio nato il 22 agosto di quindici anni fa.
«Proprio così - racconta Lorenzo - quella Polini è diventata la mia prima moto a due anni e mezzo. Crescendo l’ho portata in pista al “Motor Park”, al “Jeepers” e a “Galliano”. Poi, a sei anni ho iniziato a fare le prime gare nel trofeo Uisp e a otto correvo già nel campionato italiano. Nel 2020 sono stato quinto nel campionato tricolore a soli 8 punti dal vincitore. Poi ho corso con le Ohvale 160 e le 190. Nel 2024 sono arrivato in PreMoto3 e ora ho vinto questo titolo».
E dire che a Imola, nella penultima tappa del tricolore, aveva subìto una piccola beffa: si era presentato con 51 punti di vantaggio sul secondo, Alessandro Agiular, credeva di essere già campione ma i responsabili della Fim si sono ricordati in ritardo del punto addizionale per il giro veloce, introdotto quest’anno, e hanno rimandato la festa: una grande delusione, per fortuna soltanto rimandata, ma sul momento... «E’ stata dura, avevamo cominciato già a festeggiare - ricorda - ma comunque sono molto soddisfatto di averlo vinto al Mugello».
Il neo campione italiano ripercorre il suo 2025 in sella. «E’ stata una stagione in cui sono riuscito a essere molto costante: forte in tutti i circuiti e in diversi sono riuscito a segnare nuovi record della categoria. Lo scorso anno ero stato veloce, ma ero anche caduto molto: forse per il fisico più minuto dell’attuale. Proprio sul circuito di Imola, nell’ultima gara del 2024 mi ero anche fatto male cadendo: frattura di tibia e perone sinistri. Quell’infortunio ha rappresentato un momento difficile, ma mi ha dato la carica per essere veloce in questa stagione».
Con Pritelli sono due i romagnoli che in questa stagione hanno messo in testa la corona di campione italiano, l’altro è Alessandro Delbianco in Superbike. Lorenzo fa parte dei “Talenti Azzurri”, il gruppo di giovani seguito e allenato da tecnici della federazione motociclistica italiana guidati da Roberto Sassone. «Sono entrato in questo progetto nel 2024 e mi è stato molto utile per crescere seguito da persone preparate e con altri ragazzi forti».
Da poche settimane il romagnolo è entrato nella Academy VR46, secondo giovane dopo Matteo Gabarrini (figlio del capotecnico di Pecco Bagnaia) a rinverdire il gruppo di piloti cresciuto attorno a Valentino Rossi. «Ero già riuscito ad allenarmi con loro una volta, nel 2015, imbucandomi a una loro sessione al “Jeepers” - ricorda il neocampione - ed era stato bellissimo. Ora mi sto allenando con loro quando girano con le Ohvale o le minimoto. Ho provato anche il ranch e Valentino mi è stato dietro alcuni giri per darmi dei consigli. E’ un gruppo di grandissimi piloti che gareggiano in MotoGp e Andrea Migno è simpaticissimo: è davvero bello potermi allenare con loro. Questo inverno dovrei iniziare a seguirli anche in palestra».
La stagione non è, però ancora finita: dopo aver sfruttato l’ottima wild card con il team Pasini nella European Talent Cup (andata in scena a Misano e chiusa con un 2° e un 5° posto) Pritelli dovrà gareggiare prossimamente anche a Barcellona e Valencia, nelle ultime due gare stagionali. «Sì e spero di andare forte. L’esordio a Misano è stato ottimo e una bella sorpresa. E’ stato possibile grazie alla VR46. Nel 2026 dovrei correre in questa competizione».
Lorenzo ama le moto, girare nella sua Cattolica con gli amici, i videogiochi ma anche la montagna. «Certo il mare mi piace, ma fin da piccolo, con mio padre, mia madre Francesca e il mio fratellino Giulio andiamo in montagna in Trentino Alto Adige. Abbiamo iniziato andando a trovare i miei nonni. Amo fare down hill in estate e sciare in inverno».
Naturalmente c’è spazio anche per la scuola: studia meccanica all’Istituto tecnico di Morciano: perché la passione per la moto è ben chiara da quando aveva poco più di due anni e ha scoperto in casa una piccola Polini acquistata in edicola...