Motociclismo, Benvenuti re d’Italia e d’Europa a soli 12 anni

Andrea Benvenuti brinda con amici e tifosi al titolo italiano e a quello europeo della Supermoto Junior 85. Una doppietta importante, questa per il dodicenne pilota lughese (di Belricetto per la precisione), che dopo tre titoli regionali centra due bersagli ancora più grossi.
Soddisfazione e sorpresa
La festa andrà in scena nella pizzeria Tatì, insieme agli uomini del team Frt2 di Finale Emilia, con cui ha vinto il campionato italiano, e quelli dell’Mtr di Vicenza, con cui si è aggiudicato l’Europeo. «Sono davvero contento di questi due titoli - racconta Andrea - non mi aspettavo, in particolare, la vittoria nell’Europeo, puntavo a un posto nei primi tre. Invece sono riuscito a battere il campione in carica Matej Kokes (della Repubblica Ceca ndr) al termine di sei gare. Anche nel tricolore mi sono imposto nell’ultima tappa, su Riccardo Andreotti e Nathan Terraneo (tutti come lui su Ktm ndr)».
Veterano a 12 anni
Il lughese fa parte del “Pata Talenti Azzurri”, il gruppo di giovani atleti di interesse nazionale seguiti dai tecnici Fmi. A soli 12 anni ha già una discreta esperienza. «Ho cominciato a gareggiare a 5 anni con la moto da cross - ricorda Andrea - mio padre Angelo era stato un pilota del campionato regionale (e segue ora il figlio con la madre Elisa Cangini ndr) poi a 7 anni sono passato alle minimoto, ma solo per una stagione, per poi appassionarmi di supermoto. Il prossimo anno spero di ripetermi con i team attuali: devo restare in questa categoria fino ai 14 anni d’età».
Sul tipo di pilota che vuole essere, Benvenuti, che difende i colori del Motoclub della Futa, ha già le idee chiare: «Mi piace l’austriaco Lukas Honllbacher (secondo nel mondiale Supermoto con la sua Ktm dietro la pesarese Tm del tedesco Marc Reiner Schmidt ndr), mentre nel campionato italiano seguo Marco Malone, mio compagno di squadra. In MotoGp mi piace Pecco Bagnaia, perché non si arrende mai».
Sul suo casco campeggia un gufo, ma non ha nulla a che fare con Harry Potter: «È il mio animale preferito perché sa essere tanto attento», e poi sa attaccare prendendosi la preda con la stessa determinazione con cui Andrea si è preso i suoi titoli importanti.