Il teatro “Galli” porta in scena gli oscar del motociclismo tricolore. L’appuntamento della Federazione italiana è stato fortemente voluto dal presidente Giovanni Copioli. «Questa è la celebrazione del motociclismo in Italia - Non solo i campioni, ma i team e i Motoclub. Siamo al vertice dello sport motoristico grazie ai nostri tesserati e ce la giochiamo soprattutto con la Spagna».
Romagnola è anche l’idea del premio, nato dal genio creativo di Aldo Drudi, che si è definito un motociclista mancato che ha colorato caschi, tute e carene del mondiale: «Con un unico segno grafico abbiamo sintetizzato le diverse discipline motoristiche» ha spiegato. Ha presentato la serata l’attrice Serena Autieri, affiancata da uno dei decani di maggior prestigio dei giornalisti del settore, Marco Masetti.
Moto di bronzo a Silva Marra, funzionario apicale del Ministero degli Esteri, che ha affiancato la Fmi nel promuovere il motorismo tricolore all’estero. Le Moto D’Argento vanno al bertinorese Matteo Graziani, 59 volte campione tricolore Motorally, e a Nadia Padovani, “capitana” del Gresini Racing che nelle ultime quattro stagioni è arrivato tre volte sul podio in MotoGp (2022 3° con Enea Bastianini, 2024 3° con Marc Marquez, 2025 2° con Alex Marquez). Bella la battuta della signora Gresini: «Ho un sogno nel cassetto e spero di riuscire ad aprirlo (ovvio pensare al titolo mondiale 2026 con Alex Marquez ndr)».
Infine le Moto d’Oro, per chi ha ottenuto almeno due mondiali, ad Andrea Verona (otto titoli in Enduro), Giovanni Sala (sei titoli in Enduro), Luca Cadalora (tre volte iridato fra 125 e 250), e Toni Cairoli (nove titoli nel motocross). Premio per le coppe del mondo poi a Sara Trentini nella Trial R2, Manolo Morettini e Matteo Paganoni nelle E-Bike, Alessandro Riposo nel Baja Traial e Alessandro Di Persio, Stock Yamaha R3. Sono state celebrate anche le campionesse del mondo del Trial femminile delle Nazioni: Bacchetta, Gallieni, e Rabino, guidate da coach Lenzi. Altri riconoscimenti sono andati ad Alessandro Salimbeni, ceo di Bmw Italia, ed Emiliano Malagoli, fondatore di “Diversamente disabili” per il progetto “SpecialMente” , che offre la possibilità di risalire in moto a persone che hanno avuto problemi che li hanno portati ad avere una disabilità. Il premio comunicazione al fotografo Gigi Soldano, che da decenni fissa in un’immagine le emozioni delle gare mondiali in pista e in fuoristrada, a Giulio Gori, direttore di Motitalia che lascerà il timone della rivista federale che ha contribuito a creare. Premio per la sostenibilità a Federico Aliverti, presidente di Eicma, la grande fiera milanese che tanto si è impegnata in questo settore. Il premio “Una vita per il motociclismo” invece è per Bruno Apolloni, storico dirigente della Fmi che ha scritto un libro sui cento anni della federazione. Tanta emozione per il premio al dottor Claudio Marcello Costa, fondatore della Clinica Mobile. «Il motociclismo mi ha insegnato - ha spiegato - che dalla tragedia nasce il bello. Come è possibile? A Monza nel 1973 ho cercato di rianimare senza riuscirci Renzo Pasolini e Jarno Saarinen, che ho stretto al cuore. Non sono riuscito a salvare Renzo, ma da quel dramma è nata la Clinica Mobile”. Il medico filosofo del motociclismo ha chiesto e ottenuto una rumorosa e commovente ovazione per Marco Simoncelli e per la grinta di Alessandro Zanardi.
Premio “campione dell’anno” a Bernardini, Lesiardo, Morettini e Verona nel World Trophy e Cristino, Elgari e Verzeroli nel Junior Trophy alla Sei giorni di Enduro. Clou dei riconoscimenti quando Roberta Frisoni, assessore regionale allo sport, ha incoronato Alessandro Zaccone, campione del mondo MotoE, mentre era assente Stefano Manzi, campione Supersport, in Giappone per preparare il debutto in Superbike con la Yamaha.
Per il progetto “Caschi per il cuore” premio a Marco Bezzecchi e ad Alessandra Isabella Ardelearan che ha creato un progetto che ha visto il viserbese con i piccoli pazienti di “Bimbo tu” dell’ospedale di Bologna e i bambini cardiopatici di Torino disegnare insieme il casco che ha usato al Mugello. All’iniziativa hanno partecipato anche altri piloti come Massimo Roccoli.
Massimo Rivola invece ha ricevuto il premio speciale “Ingenium” per i progressi di Aprilia Racing e ha risposto alla “collega” Padovani con una controbattuta che è tutto un programma: «Cosa speriamo noi per il 2026? Nadia ha un sogno nel cassetto, speriamo di aprirlo prima noi».