Copioli: «La Moto d’Oro celebra un 2025 ricco di soddisfazioni»

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Il Teatro Galli di Rimini accoglie gli oscar del motociclismo tricolore. Stasera alle 18.45 andrà in scena la premiazione dei campioni 2025 da parte della Federazione. Fra i protagonisti anche Stefano Manzi, iridato Supersport, e Alessandro Zaccone, re della MotoE. Tanti i campioni presenti, compreso Marco Bezzecchi, 3° nella classifica di MotoGp. A presentare la serata è Giovanni Copioli, presidente federale e vice presidente della federazione internazionale.

Siamo alla seconda edizione di Moto d’Oro, perché è nato questo appuntamento?

«Questo evento nasce per celebrare i campioni e i protagonisti del nostro motociclismo, i piloti italiani che hanno scritto pagine di storia memorabili così come tutti i nostri connazionali che, lavorando dietro le quinte, hanno dato lustro al movimento motociclistico tricolore. La Federazione vuole rendere merito alle diverse anime che la compongono: dai campioni ai Moto Club, dai personaggi storici a tutti coloro che lavorano incessantemente al servizio delle nostre amate due ruote a motore».

Per il Teatro Galli è il secondo grandissimo evento motoristico dopo la serata delle leggende MotoGp nei giorni della tappa misanese del mondiale.

«E’ un luogo ideale per questi grandi eventi. Rimini è nel cuore della Motor Valley, è una delle città simbolo della cultura motociclistica e il teatro di per sé offre i servizi necessari a garantire un appuntamento di alto livello. Ringrazio il Comune di Rimini per la proficua collaborazione nell’organizzazione della Moto d’Oro».

Il motociclismo tricolore resta una delle realtà di punta nel mondo, soddisfatto delle vittorie centrate?

«Sono molto felice di ciò che hanno fatto piloti riminesi come Manzi e Zaccone, campioni del mondo rispettivamente in Supersport e MotoE. Verona poi ci ha regalato il titolo iridato Enduro E2 mentre, a livello di squadre nazionali, abbiamo vinto tutto alla Sei Giorni e il Trial delle Nazioni femminile. Si può sempre fare di più, ma direi proprio che ci possiamo ritenere soddisfatti».

Il tanto temuto “post Rossi” è stato superato?

«Dipende da cosa si intende per “post Rossi”. A livello di risultati sicuramente sì, e a testimoniarlo, a titolo di esempio, ci sono i titoli di Pecco Bagnaia in MotoGp. A livello di popolarità è innegabile il valore che Valentino rappresenta tutt’oggi ma il Mondiale ha comunque ampia visibilità e le novità in arrivo penso siano volte a darne ancora di più, in Italia e all’estero».

Motociclismo sportivo vuol dire tanti campioni, anche case costruttrici di enorme successo, Ducati e Aprilia in MotoGp, Beta in Trial, Fantic e Tm nel cross, nel supermotard e nell’enduro: preoccupazione per l’arrivo di nuovi e importanti marchi dall’estero?

«Assolutamente no, anzi abbiamo visto che più il contesto è competitivo più le case italiane riescono a distinguersi. In particolare in questo momento storico sono probabilmente le realtà trainanti del movimento in moltissime specialità. E non dimentichiamoci che anche numerosi team sono italiani, a testimonianza di quanto le nostre competenze siano riconosciute in tutto il mondo».

Il Civ, nel 2025, ha registrato grande partecipazione e qualità con l’introduzione di Sport Bike e Production Bike, che hanno griglie folte, come PreMoto3 e Supersport Next Generation. La Moto3 deve essere rilanciata e sarebbe bello vedere i piloti di questa categoria e della Superbike fare delle wild card mondiali: ci saranno novità? Quali prospettive e sfide individuali per il motociclismo sportivo italiano nel prossimo biennio?

«Il 2025 è stato un anno di grandi novità e cambiamenti per il Civ. Novità che hanno portato ottimi frutti. Il lavoro però non è finito. Nella prossima stagione si proseguirà sulla linea tracciata quest’anno, con l’obiettivo di migliorare ancora quanto fatto. La Moto3 vive un momento particolare, per il quale si sta lavorando anche in collaborazione con Dorna. Le sfide per il prossimo biennio non mancano ma noi partiamo da basi solide, come il livello del Civ e la Racing Night, ma anche da campionati come Civ Junior e Minimoto, su cui puntiamo molto perché il futuro del nostro motociclismo parte da lì».

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