Tour de France in Romagna: Pogacar, Vingegaard, Roglic, Evenepoel, tocca ai 4 artisti

Il Rinascimento del ciclismo riparte da Firenze. Non è l’inizio di una nuova era, ma è la prima volta che i “4 giganti del ciclismo moderno” si scontreranno uno contro l’altro nella corsa più importante del mondo. Pogacar, Vingegaard, Roglic e Evenepoel saranno gli artisti che dipingeranno il prossimo Tour de France e che da Firenze avranno modo di trasferire sulla strada tutta la loro arte. Un po’ come se fossero i Leonardo, Michelangelo, Giotto e Botticelli del ciclismo.

Tadej Pogacar è Leonardo. Così come Leonardo era capace di spaziare con enorme facilità dalla scienza alla pittura, Tadej Pogacar è il ciclista più eclettico del gruppo, in grado di vincere sulle pietre del Fiandre, sullo sterrato e di trionfare al Giro e al Tour. A podio nelle ultime 4 edizioni (2 primi e 2 secondi), lo sloveno è il favorito assoluto della Grande Boucle e si presenta al via con la squadra più forte e con la possibilità di emulare Pantani, vincendo Giro e Tour nella stessa stagione. E da “Leonardo da Vinci” a “Pogacar la vinci” è un attimo.

Jonas Vingegaard è Michelangelo. Il vincitore delle ultime 2 edizioni del Tour è essenzialmente sempre alla costante ricerca della perfezione, esattamente come Michelangelo lo fu nell’arte pittorica e scultorea. Un atleta che non ha mai lasciato niente al caso e che ha sempre preparato tutti gli appuntamenti a cui ha partecipato in maniera meticolosa. Sarebbe stato il favorito assoluto anche in questa edizione, ma la drammatica caduta del 4 aprile al Giro dei Paesi Baschi lo ha privato delle certezze e gli ha impedito di preparare l’evento con la solita cura maniacale. E in questo Tour sarà chiamato ad improvvisare.

Primoz Roglic è Giotto. È il maestro della “vecchia scuola” e l’unico atleta ultratrentenne nel cerchio dei favoriti. Appartiene ad un’altra generazione ciclistica, ha vinto tantissimo (3 Vuelta e 1 Giro), ma non è mai riuscito ad aggiudicarsi la corsa più importante con cui ha un credito enorme. Nell’edizione del 2020 fu il dominatore assoluto ma, incredibilmente ad un giorno dal termine, regalò la maglia gialla e il successo finale al connazionale Pogacar dopo una cronometro fantozziana. La possibile rivincita è stata strozzata dall’esplosione del compagno Jonas Vingegaard alla Jumbo Visma. Ha dovuto cambiare squadra per avere l’ultima occasione e ora spera di regalare il primo successo alla neonata Red Bull.

Remco Evenepoel è Botticelli. Giovane, sfrontato, fresco come “La Primavera”. Difficile dire se il Tour 2024 sarà “la nascita di Venere” per il ciclista fiammingo, ma sicuramente Evenepoel rientra di diritto nella categoria dei fenomeni. A 24 anni ha già vinto tanto (un mondiale, un Vuelta, due Liegi), ma ha anche dimostrato limiti enormi nella gestione tattica e caratteriale e non sembra in grado di poter gestire una corsa a tappe come il Tour per 3 settimane. Ma a cronometro è sicuramente il più forte e quando è in giornata è semplicemente imbattibile.

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