Ciclismo, il “toro” Tarozzi: doppio podio rosa e un rammarico

Il nuovo Toro Rosso di Faenza si chiama Manuele Tarozzi. Sembra un gioco del destino: il primo a conquistare il premio “Km Red Bull” al Giro d’Italia è proprio un ciclista della città che ospita la succursale italiana del team di Formula 1 della nota bibita energetica (oggi Racing Bulls).

E Manuele Tarozzi è stato effettivamente il toro scatenato della corsa rosa, all’attacco in ben sette frazioni e alla fine premiato sul podio di Roma con ben due trofei: il già citato premio Red Bull e il premio come ciclista con più chilometri di fuga (418 km).

Non avrà vinto il Giro, non ha indossato nessuna maglia di leader, ma Tarozzi è stato comunque l’unico atleta salito per due volte sul palco delle premiazioni a Roma.

Il racconto delle tre settimane

Tarozzi, il suo obiettivo dichiarato del Giro era andare all’attacco. Possiamo dire che ha quasi esagerato?

«Il mio obiettivo principale era provare a vincere una tappa e purtroppo non ci sono riuscito. Questa edizione del Giro d’Italia ha comunque confermato che mi risulta estremamente semplice riuscire a entrare nella fuga di giornata, cosa che non è assolutamente scontata, considerando che ciclisti che vanno ben più forte di me non ci sono riusciti. In ben tre occasioni la fuga di cui facevo parte, ha visto almeno un atleta arrivare al traguardo e vincere la tappa. E purtroppo nelle fasi decisive della corsa non sono mai riuscito ad avere il colpo di pedale per lottare con i migliori».

La sua sembra quasi essere un’analisi negativa. Invece sono in tanti a considerarla tra i dieci grandi protagonisti della corsa rosa.

«Il mio bilancio del Giro d’Italia è estremamente positivo, la squadra è contenta del mio rendimento e sono felice di aver regalato emozioni ai miei tifosi. Però devo essere onesto e devo dire che non avevo la stessa gamba della Tirreno-Adriatico o del Tour of Alps. Forse sono arrivato un po’ stanco all’appuntamento principale della stagione e, specialmente in salita, non avevo la brillantezza che avrei voluto. Ma sono d’accordo che non posso certo considerare negativo il mio Giro d’Italia».

Sul palco di Roma

Anche perché la vittoria del “Km Red Bull” e della classifica delle fughe, le ha permesso di brindare per due volte domenica scorsa a Roma.

«Nel corso delle prime settimane ho racimolato per strada diversi traguardi volanti, qualche Gran Premio della Montagna e un numero significativo di chilometri in fuga. A un certo punto ho capito che non avevo la gamba per lottare per un successo di tappa e con il sostegno della squadra, abbiamo scelto di concentrarci sulle classifiche che stavo conducendo. Non è stato facile e anche nell’ultima tappa di Roma, abbiamo lavorato per evitare possibili e pericolosi controsorpassi sul filo di lana. In particolare, marcavo Tonelli per la classifica delle fughe e Scaroni per quella Red Bull. È andata bene ed è stato emozionante salire per due volte sul palco premiazioni».

Futuro immediato

Chiuso il Giro, è già tempo di concentrarsi sulla seconda parte di stagione.

«Il prossimo obiettivo è la partecipazione al campionato italiano alla fine di giugno e poi dovrei tornare alle gare in Cina nel Tour of Qinghai, che l’anno scorso ho concluso al terzo posto nella classifica generale. L’obiettivo è quello di conquistare un successo, a cui purtroppo quest’anno non mi sono nemmeno mai avvicinato (nel 2024 i successi furono due, ndr). Saranno mesi molto importanti, anche perché sono in scadenza di contratto alla fine dell’anno. La mia priorità è rinnovare con la VF Bardiani, che considero l’ambiente ideale per esprimere il mio ciclismo».

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