Ciclismo, da Faenza ad Anadia: Matteo Ghirelli agli Europei

C’è chi sogna il Giro d’Italia, chi guarda al Tour de France e poi c’è chi, come Matteo Ghirelli, ha scelto con convinzione una strada diversa: quella della velocità su pista. Il faentino classe 2008, in forza alla Sidermec, che da oggi rappresenterà l’Italia ai campionati Europei su pista di Anadia, in Portogallo, nella specialità della Velocità a Squadre. Accanto a lui tre specialisti di valore, i veneti Thomas Melotto e Christian Quaglio, e il lombardo Filippo Cusumano.

Per Ghirelli, quella intrapresa non è stata una scelta semplice, né scontata. In un ciclismo italiano che continua a valorizzare principalmente il settore strada, dove si costruiscono carriere, si firmano contratti e si accende l’immaginario collettivo, decidere di specializzarsi esclusivamente nelle prove sprint della pista è un segnale di maturità e coraggio.

Ma come avviene in atletica leggera, uno che fa i cento metri non può allenarsi come un maratoneta. Servono tempi, programmi, attenzioni specifiche. E qui entra in gioco anche la Sidermec, che ha dimostrato grande apertura e lungimiranza, permettendo al proprio atleta di seguire questo percorso, mettendolo a disposizione dello staff azzurro per la preparazione e gli impegni internazionali.

Non si tratta di una concessione scontata: molti ragazzi, per poter inseguire la pista ad alto livello, hanno dovuto cambiare squadra. Ghirelli no, ha potuto restare nel suo ambiente, con una società che ha creduto in lui fino in fondo.

Una fiducia ben riposta, perché il faentino è cresciuto con costanza, affinando doti esplosive e capacità tecniche richieste dalla disciplina. Fin dalle categorie Esordienti e Allievi ha mostrato il suo valore sulla pista, andando regolarmente a podio, a conferma di una vocazione naturale per la velocità. E lo scorso anno, a Noto, in Sicilia, ha conquistato il titolo tricolore nella Velocità Individuale, sigillando il suo percorso con una maglia prestigiosa.

Ora è pronto a giocarsi le sue carte in maglia azzurra, in un contesto internazionale che servirà anche da banco di prova in vista di obiettivi più ambiziosi. «La pista e in particolare la velocità, è il mio ambiente naturale - spiega Ghirelli -. So bene che non è una scelta comune, ma sento che è quella giusta per me. Indossare la maglia azzurra agli Europei è un orgoglio e una responsabilità: darò tutto per onorarla».

Da Faenza ad Anadia, Ghirelli porta con sé il frutto di una scelta tecnica precisa, costruita su basi solide e condivisa.

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