«Un Rimini con il fuoco dentro»: questo è ciò che vuole D’Alesio

Un camino in cui non solo non deve mai mancare la legna, ma dove la fiamma deve sempre ardere al massimo. È la metafora utilizzata da Filippo D’Alesio per spiegare cosa dovrà essere (e fare) il suo Rimini nella delicata sfida che questo pomeriggio lo vedrà affrontare (calcio d’inizio alle 17.30) il Campobasso reduce dalla vittoria di Alessandria contro la Juve Next Gen nel recupero della 9a giornata.

Noi, un camino che arde

Al termine della rifinitura di ieri c’è stata la visita di Giammarioli alla squadra e quindi dal campo ci si è spostati in sala stampa dove il tecnico biancorosso D’Alesio ha parlato dell’impegno in programma questo pomeriggio a Campobasso: «La storia dice che dopo una sconfitta ci siamo sempre rialzati, di conseguenza è arrivato il momento di andare a Campobasso per ritrovare i tre punti e per cercare di togliere quel meno dalla nostra classifica. Sappiamo che non sarà facile perché quella molisana è un’ottima squadra, forte, che ha grande qualità, giocatori che con la palla sui piedi sono dominanti. Fa una fase di non possesso difficile da scardinare e in campo è molto organizzata, del resto conosco bene il suo allenatore. Dal punto di vista tattico sarà una bella partita da giocare, sicuramente stimolante».

Il Campobasso in settimana ha recuperato, e vinto all’ultimo respiro con gol di uno dei talenti più puri del Girone B (il ventunenne Antonio Gala), il match contro la Juve Next Gen e quindi potrebbe pagare questo impegno supplementare. D’Alesio preferisce però pensare al suo orto: «Il Rimini dovrà fare una partita da Rimini, con il fuoco dentro. Sappiamo che nel momento in cui abbassiamo la guardia andiamo male. Dobbiamo fare leva sulla nostra ambizione, sul nostro orgoglio, sulla nostra voglia di farcela, sulla rabbia e sull’unione. Dobbiamo essere un camino che arde: appena la fiammella cala d’intensità, va messa dentro altra legna».

Giocare con la pancia

Il giovanissimo tecnico abruzzese continua a pensare positivo: «Stiamo migliorando molto, anche dal punto della produzione offensiva. Vedo un’attenzione maggiore da parte di tutti, me in primis. È vero che siamo una squadra che si plasma sull’avversario, ma non ci siamo mai snaturati, anche contro l’Arezzo siamo stati sempre aggressivi, siamo andati sempre uomo a uomo. Nell’impostazione del gioco possiamo migliorare, essere più dominanti. Ma dobbiamo mantenere le nostre caratteristiche: squadra aggressiva, intensa. Ogni partita noi la dobbiamo giocare con la pancia, con il cuore e con gli attributi. Tolta questa roba diventiamo una squadra normalissima, anche mediocre forse».

Trattative al buio

Chiuso il capitolo riguardante la gara di Campobasso, D’Alesio non può sottrarsi a commentare le voci sulle trattative societarie. Ma trasformandosi in un’ala, dribbla con grande classe l’argomento: «Noi dobbiamo pensare solo al campo, perché tutto il resto ci toglie solo energia e ci fa calare quella fiamma di cui parlavo prima e che, invece, deve ardere al massimo».

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