Un centro sportivo extra-lusso e la squadra che non c’è: l’assurda estate della Rimini del calcio

Lo scenario migliore sarebbe quello di una città che a fine anno potrebbe avere uno dei migliori centri sportivi (incentrato sul calcio al 90 per cento), dell’intera Penisola, tanto che la Figc starebbe pensando alla struttura della Gaiofana come a una specie di Coverciano-2. Quello peggiore è che tutto ciò potrebbe accadere senza avere una squadra cittadina di livello. Perché se è vero che i lavori al Rensponsible Health & Performance Center procedono spediti, tanto da ipotizzare il rispetto del termine di fine anno (al massimo uno slittamento di qualche mese) per il completamento, la situazione del Rimini Fc, formalmente realtà distinta ma nella sostanza facente capo agli stessi proprietari del Centro, è sull’orlo del precipizio.
Amarcord e la riminesità
Vien da pensare alla celebre citazione tratta dal film Amarcord di Federico Fellini: «Mio nonno fava i mattoni, mio babbo fava i mattoni, fazzo i mattoni anche me’, ma la casa mia n’dov’è?». E’ quello che a gran voce, con toni spesso concitati e anche eccessivi, hanno chiesto i quasi 30 tifosi del Rimini presenti ieri nell’aula del Consiglio Comunale dove all’ordine del giorno della sesta commissione c’era il punto sul centro sportivo della Gaiofana, i cui interventi sono in capo alla Responsabile spa di Stefano Petracca, marito della presidente biancorossa Stefania Di Salvo. I coniugi sono stati invitati alla seduta dalla presidente della commissione Annamaria Barilari ma non si sono presentati, preferendo inviare uno staff tecnico piuttosto nutrito. Alla fine si è parlato tanto di mattoni, non un accenno (ma non era all’ordine del giorno) sul destino del Rimini e i tifosi sono esplosi: «Parlate di Rimini, ma la squadra non c’è». La presidente Barilari ha ribattuto: «Stiamo parlando della struttura e non del Rimini», ma il clima è rimasto infuocato, con tanta rabbia verso i proprietari del club, assenti nel bel mezzo di un nuovo giorno di caos.
Striscione e critiche
La mattina è iniziata con uno striscione fuori dalla Sala del Consiglio che riportava la scritta “Rispetto per Rimini”. Una seduta in cui gli animi sono sempre stati accesi, ma divampano dopo l’intervento di Matteo Angelini, consigliere comunale che parla di tutela del settore giovanile del Rimini: «Soprattutto i ragazzi del settore giovanile, sono loro che dobbiamo tutelare in ogni modo. Questo centro nasce per questo, non per altro, perché in quel centro deve allenarsi il Rimini. Non può esistere un centro della Gaiofana se non esiste più il Rimini Fc, non può esistere un movimento calcistico cittadino se non c’è una prima squadra».
Il tema del Centro inevitabilmente si interseca con quello del destino della società calcistica e scatta un altro momento di forte tensione. «L’avete tirato voi il Rimini in mezzo, non si può far finta di niente» urlano i tifosi.
La presidente Barilari ricorda che la commissione è incentrata sul centro sportivo, qui si assommano proteste legittime a beceri insulti, la presidente del Consiglio Comunale, Giulia Corazzi, si rivolge ai tifosi: «Non siete voi a dettare l’ordine del giorno, la Commissione Consiliare andrà avanti e voi se continuate così siete pregati di accomodarvi fuori». Così una buona parte dei tifosi se ne va.
La giunta la vede così
Prende la parola l’assessore allo Sport Michele Lari: «Il progetto della Gaiofana, che Responsible Spa sta realizzando in sinergia con il Comune, è un esempio concreto di come lo sport possa essere uno strumento di rigenerazione urbana, di inclusione e di promozione della salute. È un progetto importante per due motivi. Il primo è di natura urbanistica e sociale su un’area che per anni è rimasta inutilizzata, abbandonata, e che il Comune ha faticosamente riportato sotto controllo pubblico e ora la restituisce alla città, rendendola finalmente uno spazio vivo. Il secondo motivo è che questo intervento non è un caso isolato, ma parte di una visione più ampia che ci vede impegnati in importanti investimenti in termini di investimenti e progettualità sul fronte dell’edilizia sportiva».
E ancora: «Il centro sportivo sarà un impianto pubblico e come tale dovrà essere aperto alla cittadinanza. Per questo stiamo lavorando per definire le modalità di fruizione a titolo gratuito per le scuole e tariffe calmierate per le società sportive».
L’assessore ai Lavori pubblici Mattia Morolli ribadisce: «Stiamo parlando di un bando vinto da 4 milioni di euro, con fondi Pnrr. L’opera va conclusa entro l’anno e l’obiettivo è dare alla città un’impiantistica sportiva diffusa».
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