Sarà un Rimini rischiatutto già nella gara dell’11 maggio?

Mirino sull’11 maggio, giorno della gara d’andata del primo turno della fase nazionale dei play-off, quando il Rimini debutterà in trasferta contro un avversario che conoscerà solo nel pomeriggio di giovedì 8. Un bene o un male giocare subito in trasferta? Ecco un’analisi dell’andamento esterno della squadra di Buscè.
Pollice in su
La risposta non può che non essere positiva e non solo per quello che dice il regolamento. Lontano dal Romeo Neri, infatti, il Rimini ha spesso fatto fuoco e fiamme. I numeri sono lì a dimostrarlo: sesto migliore rendimento del campionato con 31 punti sui 51 totalizzati dietro solo a Virtus Entella che è salita in serie B, Pescara, Ternana, Torres e Arezzo tutte formazioni che disputeranno i play-off chi partendo subito, chi dopo e chi ancora più tardi. Addirittura solo Torres (32 gol) e Pescara (28 reti) hanno segnato più di Parigi e soci (27 centri). Non è finita, perchè solo Virtus Entella e Ternana (12 gol subiti entrambe) hanno avuto una fase difensiva migliore del Rimini (19 gol raccolti in fondo al sacco).
Alla luce di tutto ciò l’impressione è che la squadra di Buscè dovrà cercare ad ogni costo di ipotecare la qualificazione già l’11 maggio prima del return match al Romeo Neri. Certo tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare perchè quasi sicuramente di fronte ci sarà un avversario arrivato in una posizione migliore dei romagnoli in campionato e quindi sulla carta più forte. Però i numeri non mentono e certificano sempre pregi e difetti di una squadra. E in trasferta i pregi del Rimini sono altamente superiori ai suoi punti deboli.
Ma senza x fuori casa da 3 mesi
L’incognita semmai è un’altra, al di là del tipo di avversario che si avrà di fronte. Il regolamento dice che il Rimini con due pareggi o doppio risultato uguale supererà gli ottavi di finale perchè è testa di serie visto che ha trionfato nella Coppa Italia di categoria. Andando sempre a spulciare le statistiche ci si rende conto però che in trasferta in campionato il Rimini non pareggia da tre mesi: l’ultima volta il 26 gennaio a Sesto San Giovanni con il Milan Futuro dove Colombi parò anche un calcio di rigore. Quel match terminò a reti inviolate. Infatti dopo sono seguite sei partite con quattro vittorie (Spal, Legnago Salus, Pianese e Vis Pesaro) e due sconfitte (Torres e Pontedera).
Come dire che l’11 maggio potrebbe essere anche un Rimini da rischiatutto ma non perché voglia esserlo quanto perché sono i numeri ad imporre questo. Sicuramente non dovrà essere un Rimini con la calcolatrice in mano altrimenti avrebbe già un piede fuori dai play-off. Speculare sul vantaggio che dà il regolamento, infatti, potrebbe rivelarsi altamente controproducente.
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