Rimini, poco coraggio e scelte sbagliate: il finale è stato amaro

Amarezza tanta. Rammarico, tantissimo. Per quello che poteva essere e non è stato. Perché il giorno dopo la sconfitta che ha estromesso il Rimini dalla corsa play-off, la sensazione è che con un po’ più di coraggio, soprattutto nel primo tempo, il risultato finale sarebbe stato diverso. Invece dopo 32 anni di attesa, la Vis Pesaro ha sbancato il Neri per la seconda volta in appena sei mesi portando a casa, mercoledì, anche i quarti di finale. Lo ha fatto con assoluto merito dopo un doppio confronto in cui ha dimostrato di avere più qualità, più fisicità, ma anche, e soprattutto, più idee. Stellone si è fidato degli stessi undici che nella gara di andata avevano creato grossi grattacapi al Rimini, fregandosene della quarta partita in dieci giorni, perché in sfide come queste serve mettere in campo la squadra più forte. Cosa che non ha fatto Buscé. Sia al Benelli sia al Neri ha lasciato in panchina Cioffi (squalificato ieri dal giudice sportivo che ha anche punito il Rimini con 1.000 euro di multa), l’unico nella rosa biancorossa capace di creare superiorità, preferendogli due giocatori come Ubaldi e Gagliano che praticamente non l’hanno mai vista. L’altro peccato originale è stato schierare De Vitis che a Lepri (in panchina) lascia 10 centimetri di altezza e qualche chilo in meno. Risultato? La Vis ha cercato spesso Okoro che ha surclassato l’ex Sampdoria (vedi il 3-0). E anche l’assenza dagli undici di Cinquegrano è stato un segnale di voler attendere e far passare del tempo per poi, magari, sfruttare la sua velocità. Peccati che sono costati cari.
Stagione positiva, ma la società...
Detto questo, la stagione del Rimini che va in archivio è assolutamente positiva. Non solo perché la squadra ha migliorato il decimo posto dello scorso anno arrivando nona, ma anche perché ha realizzato un punto in più (51) che, senza penalizzazione, sarebbero stati tre, ma soprattutto per la straordinaria vittoria in Coppa Italia. Una stagione strana, avida di gioie sul prato di piazza del Popolo, con solo 5 vittorie, 7 pareggi e altrettante sconfitte, soddisfacente con le valigie in mano dove i successi sono stati ben 8, con 7 pareggi e 4 ko. Una stagione che ha visto anche la crescita di diversi giocatori. Megelaitis, per esempio, ha raggiunto prestazioni di alto livello come braccetto di destra, Garetto (soprattutto nella prima parte) è stato strabordante come Longobardi arrivato senza tanti clamori e diventato indispensabile nello scacchiere di Buscé. Un capitolo a parte spetta a Parigi, vera rivelazione del Rimini versione 2024-2025, autore di 14 reti e 8 assist tra campionato, Coppa e play-off. Tra le cose, invece, migliorabili c’è sicuramente l’attenzione della società in riferimento alle scadenze. La penalizzazione di 2 punti poteva costare i play-off con la speranza che sia stata veramente solo una svista. Anche perché ora c’è da pensare al futuro e le recenti dichiarazioni di Geria, proprio al “Corriere Romagna”, non sono di certo rassicuranti.
L’addio di Buscé
Un accenno, infine, anche al tecnico Buscé. Quella con la Vis è stata la sua ultima apparizione sulla panchina del Rimini. Le parti hanno già deciso da tempo di dirsi addio. Buscé ha svolto egregiamente il suo lavoro, portando risultati e consolidando diversi giocatori, tra lui e gran parte dei tifosi, però, non è sbocciato l’amore. Ma di questo divorzio ci sarà da parlare più avanti.
Sorteggio play-off
Sorteggiati ieri mattina i quarti di finale dei play-off. Queste le sfide: Giana Erminio-Ternana, Crotone-Vicenza, Vis Pesaro-Pescara e Atalanta Under 23-Audace Cerignola.
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