Rimini, oggi una video call fondamentale per programmare il futuro societario

La macchina organizzativa del Rimini Fc prova a ripartire. Oggi sarebbe dovuto essere il giorno del raduno, ma con il ritiro a Riolo Terme slittato a lunedì 21 luglio anche l’arrivo dei 16 giocatori sotto contratto è stato posticipato. Questa mattina, però, sono attesi gli stipendi per i collaboratori e i dipendenti che non hanno contratti federali e ci sarà soprattutto una video call cruciale, la sesta degli ultimi 15 giorni, per iniziare a programmare la stagione.

Pronti a ripartire

Alle 9, infatti, è in programma una riunione cruciale tra i vertici della Responsible e la dirigenza biancorossa, orfana del proprio dg Geria e del vice-presidente e responsabile del settore giovanile Sanapo. In collegamento da più parti della Penisola ci saranno i coniugi Petracca, i legali e i commercialisti della Responsibile, il responsabile dell’area scouting Fabio De Vita, il diesse Antonio Di Battista, in questo momento, al netto del mercato fermo, figura imprescindibile per il Rimini, il segretario generale Marco Mercuri e l’uomo dei conti Devid Renzi. Il messaggio che verrà ribadito ai dirigenti e ai dipendenti biancorossi è chiaro: la proprietà intende portare avanti il progetto sportivo.

Aiuto in arrivo?

Più di un imprenditore, dal curriculum sportivo (e non solo) non proprio esaltante, ha bussato alla porta del Rimini, ma è stato immediatamente respinto. L’obiettivo vero di Petracca è quello di far entrare in società un imprenditore attivo nello stesso settore della Reponsible, la gestione di ospedali privati, ma in ogni caso si dice fiducioso di poter reperire la liquidità necessaria per dare il via alla stagione. Una parte dei fondi potrebbe arrivare anche dopo la vittoria in Appello in un contenzioso aperto con la regione Molise e la struttura commissariale: la Responsible dovrà ricevere 3,8 milioni per le prestazioni salvavita, soprattutto quelle di radioterapie, garantite nel 2019 dall’ospedale privato di Campobasso. Ulteriori incassi arriverebbero per le prestazioni erogate nel triennio 2020-2022.

La scadenza del 1° agosto

Nella call di oggi potrebbe arrivare qualche rassicurazione in questo senso. Incombe, inesorabile, la scadenza del 1° agosto: senza il pagamento degli stipendi di giugno e dei premi stagionali (che pesano e non poco), partiranno le messe in mora. Senza gli emolumenti versati, entro il 20 agosto i giocatori biancorossi sarebbero tutti svincolati e potrebbero trovarsi una nuova squadra. Procuratori e intermediari, di fronte alle prime avvisaglie della crisi, si erano posti in standby anche per il credito maturato in due anni dalla società biancorossa, ma ora l’attesa ha un significato diverso. I giocatori più rappresentativi hanno le valigie pronte e non solo per il ritiro: se la società dovesse sistemare la liquidità in cassa, per garantire il regolare svolgimento della stagione, dovrebbe comunque effettuare una profonda spending review, già avviata con la scelta del tecnico D’Alesio. Il monte ingaggi di 3,5 milioni dovrà essere quasi dimezzato e questo impone una riflessione: a gennaio, con la salvezza in tasca, si poteva rinunciare a fare mercato e risparmiare qualcosa, tanto più che mettere a disposizione cinque attaccanti, più il baby Jallow, a un allenatore piuttosto difensivista come Buscè, è una scelta ora pagata a caro prezzo. Superato lo scoglio del 1° agosto, le cessioni, purché non a costo zero, garantiranno qualche ricavo in più attraverso le plusvalenze: ma guardare già al bilancio che si chiuderà il 30 giugno 2026 significa spingersi troppo oltre l’orizzonte. Per ora il Rimini deve solo riuscire a passare l’estate.

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