Rimini, le strategie di Giammarioli e il nodo dello stadio

Per prendersi il Rimini, Stefano Giammarioli affronta in prima persona il nodo fideiussione. L’ex direttore sportivo di Gubbio e Cremonese, con avvocati e commercialista di sua fiducia, sta valutando se sia possibile, ai sensi dei regolamenti vigenti, percorrere una strada inedita: utilizzare i crediti della camera di compensazione della Figc, vantati dal Rimini, per coprire i costi della fideiussione, indispensabile per tesserare giocatori svincolati e rinforzare un organico ai minimi termini.
Giammarioli, per entrare nella dirigenza del Rimini, aveva chiesto garanzie, in primis la fideiussione. Ora si sta spendendo in prima persona, dopo aver avuto questa intuizione nel pomeriggio di lunedì. Ogni squadra infatti, in camera di compensazione, accumula un credito, nella fattispecie del Rimini attraverso le operazioni concluse un anno fa nel mercato in uscita. Di questo credito può essere richiesta una quota - cosa che la Building Company inopinatamente non ha fatto - altrimenti scatta il meccanismo automatico di versamento del 10% del credito ogni mese. In pratica è necessario sbloccare subito crediti per 120.000-160.000 euro per coprire un budget di 300.000-400.000 a finanziamento dell’ingaggio degli svincolati. Giammarioli lavora con il pallottoliere: superato lo scoglio fideiussione, a ottobre arriveranno 300.000 euro circa di contributi per legge Melandri e impiego degli Under in campionato, a dicembre altri 200.000, e questo permetterebbe di guadagnare tempo, in quanto l’ex dirigente del Gubbio, riorganizzata la società e sistemate le pendenze urgenti, a quel porterebbe il fascicolo Rimini sulle scrivanie di alcuni imprenditori, anche esteri, interessati a rilevare la società. Senza fideiussione, invece, il monte ingaggi del Rimini dovrebbe rimanere sotto il milione di euro, come attualmente, ma questo renderebbe impossibile tesserare nuovi giocatori e allestire una formazione competitiva per agganciare il treno salvezza. Nel caso in cui la strada individuata sia percorribile, serviranno però altre 48 ore per produrre la fideiussione, difficile quindi che il tecnico D’Alesio possa contare su qualche rinforzo per la gara di sabato con il Pontedera.
Ieri la squadra ha ripreso ad allenarsi: niente Gatteo, i biancorossi si sono ritrovati a Cattolica. La Building nella mattinata di ieri ha inoltrato richiesta al Comune di Rimini per poter utilizzare il Romeo Neri: da palazzo Garampi è arrivato l’ok “per gli allenamenti da domani (oggi ndr) e per la settimana”. Non sono però segnali di disgelo: il Comune si costituirà infatti in giudizio al Tar per far valere le proprie ragioni. Gli ultimi comunicati sul tema, da palazzo Garampi, sono stati sintetici e con pochi dettagli. C’è un contenzioso e l’amministrazione comunale sembra non voler dare nessun vantaggio agli avversari nella partita giudiziaria, ma negli uffici l’attività è intensa per raccogliere i documenti che attesterebbero irregolarità e inadempienze da parte della Building Company, nella richiesta di concessione dello stadio. Prima del giudizio nel merito da parte del Tar, mercoledì 8 ottobre, il Rimini ha in programma altre due gare casalinghe: venerdì 19 settembre il derby con il Forlì, nel weekend del 5 ottobre la sfida con l’Arezzo. Dovrà dunque effettuare altre due richieste di sospensiva del provvedimento con cui il Comune ha negato la concessione dello stadio Neri.
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