Rimini incompiuto: come pesano quei 4 punti lasciati per strada

Diciamo che il Rimini di oggi assomiglia molto a certi annunci tipo: “E’ stato trovato un portafoglio, ma è vuoto”. Assomma sempre una notizia positiva ad una negativa, in campo e fuori. Vien da pensare che quando le note positive saranno superiori a quelle negative si troverà la quadra di una formazione che non sarà da prime tre, ma nemmeno da ultime tre. Al Rimini di oggi mancano quei quattro punti, che l’avrebbero portata nelle zone medio-alte della classifica. Questo perché è “inconcepito”, come direbbe Checco Zalone, non aver portato via 6 punti da due trasferte come quelle di Carpi e Lucca, due partite completamente dominate dai biancorossi. Il fatto stesso di poter recriminare fa pensare che il Rimini, in campo, abbia fatto due match quasi perfetti. Peccato per quel “quasi” che è costato 4 punti e la tranquillità di poter lavorare in pace.

Ma se il pari di Carpi per come maturato è tutto sommato accettabile, quello di Lucca molto meno perché si sono sommati errori dei giocatori in campo come quello di Ubaldi all’80’ che, in contropiede, ha calciato fuori anziché mandare a segno Cernigoi, che attendeva a porta vuota. Ma errori anche da parte del tecnico Buscè che a dieci minuti dal termine ha optato per il 5-3-2 spedendo il difensore Cinquegrano in attacco al fianco di Ubaldi. Come logica conseguenza, i biancorossi sono spariti sul fronte d’attacco, non hanno tenuto più palla, hanno arretrato il baricentro e la Lucchese ha potuto giocare almeno un quarto d’ora nell’area biancorossa alla ricerca di un episodio in mischia. Che puntuale è arrivato all’86’.

Si dirà che è facile parlare a match concluso, però il Rimini questo vizio di sparire dalla scena dopo un tempo, per problemi fisici o meglio psico-fisici, ce l’ha, altrimenti non avrebbe concesso la ripresa ad Entella e Pescara.

Poi Antonio Buscè. Il tecnico campano dovrebbe sapere di avere a che fare, a Rimini, con un parterre mediatico tra i più morbidi ed accondiscendenti d’Italia. Se si fanno delle critiche è per rimanere fedeli a quanto visto in campo, nessun preconcetto, nessuna malafede. Per quanto fatto vedere, Buscè finora ha fatto un buon lavoro. Però le sue ultime due uscite denotano un certo nervosismo, sia quando ha il tempo di sottolineare che a Rimini... «Se qui avete visto Nesta, Maldini, Stam, Shevchenko... forse mi sono perso qualcosa» prima del match di Lucca. Poi la dichiarazione più incredibile nel post partita: «Le gare non finiscono mai, sembra una cavolata: l’esultanza del secondo gol, con Cernigoi, che si fa cento metri di campo per andare sotto la curva per ringraziare i propri tifosi ci sta tutto, ma è quell’attimo in cui non bisogna farlo perché si stacca la spina, e guarda caso dopo un minuto abbiamo preso gol».

Corrado Guzzanti quando faceva “Quelo” nel Pippo Kennedy Show diceva: «La risposta è dentro di te, però è sbagliata». Ecco, Buscè, la risposta è venuta da lei e l’impressione di quasi tutta Rimini è che sia sbagliata.

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