Rimini, il solito arrivo in volata sulle scadenze

Non c’è niente da fare, i tifosi del Rimini non si possono permettere un’estate serena e tranquilla. Calcisticamente parlando, naturalmente. Anche questa rischia di diventare una lunga via crucis. La conquista della Coppa Italia, il nono posto in campionato e un entusiasmo che era tornato a pulsare in città sembravano poter essere il propellente per una stagione, la prossima, che consolidasse squadra e velleità. Invece le vicende delle ultime settimane, e anche delle ultime ore, gettano sulla società interrogativi inquietanti. Tutto è iniziato con l’invio della Pec inerente l’iscrizione al campionato 2025-2026, quando l’orologio segnava due ore al gong finale. Con tanto di fiato sospeso perché quando fai tutto in fretta e furia qualcosa può sfuggire. Invece, fortunatamente, la Covisoc non ha riscontrato irregolarità. Ma fino al “semaforo verde”, in città, si è respirata ansia a chili. Successivamente è iniziato il balletto del nuovo tecnico, con la scelta rimandata di giorno in giorno. In realtà, diversi allenatori con cui il Rimini ha parlato, hanno cortesemente rifiutato l’invito. Forse perché non convinti dal progetto tecnico. E la “promozione” di Filippo D’Alesio, da questo punto di vista, potrebbe essere una conferma. Una scelta che non ha fatto altro che mettere benzina su un fuoco che piano piano si sta trasformando in un vero e proprio incendio. E anche l’addio dell’ex direttore generale biancorosso Antonio Geria lascia intendere che in società qualche problemino ci sia. L’ultimo capitolo di questa estate fino adesso rovente, non solo dal punto di vista climatico, è arrivato in queste ore. A ieri sono stati pagati gli stipendi dei collaboratori che non hanno contratti federali, l’augurio è che gli emolumenti di maggio a giocatori, tecnici e dirigenti dell’area tecnica arrivino entro oggi, altrimenti scatterebbe la penalizzazione. Che, nel caso del Rimini, sarebbe doppia visti i precedenti. Detto questo, è altrettanto vero che fino adesso la società della presidente Di Salvo ha sempre aspettato la scadenza per pagare e quindi la speranza è l’ultima a morire. Certo è che il modus operandi non va bene per chi è debole di cuore. L’ansia è data anche dallo stallo del mercato. E a questo proposito il caso di Edoardo Vona è emblematico. A gennaio, il difensore passato proprio in queste ore dal Latina al Pontedera, era stato cercato dal Rimini che aveva bisogno di un centrale mancino. Un’offerta importante che, però, Vona ha rispedito al mittente. In questi giorni, a quanto è dato sapere, le parti si sono invertite, è stato l’entourage del giocatore a cercare il Rimini per capire se fosse ancora interessato. I biancorossi hanno preso un po’ di tempo per capire l’evoluzione delle cose e Vona ha scelto la Toscana. Detto ciò, la speranza dei tifosi è che oggi tutto si aggiusti, altrimenti inizierebbero giorni di fuoco.