Pare parecchio Parigi: per il Rimini è già il bomber della provvidenza

Potremmo definirlo l’uomo della provvidenza in questa primissima fase della stagione biancorossa. Giacomo Parigi il 14 agosto è entrato nel secondo tempo dell’amichevole contro il Verucchio ed in pochi minuti ha siglato due gol e ha colpito una traversa. Sabato sera è stato l’uomo match nel secondo turno di Coppa Italia vinto a Lumezzane: entra al 66’ per Ubaldi infortunato e due minuti dopo segna il gol qualificazione. Inutile dire che non nasconde la soddisfazione per un frangente tanto positivo: «Sono contento e molto felice per il gol, ma soprattutto per la vittoria della squadra, abbiamo messo un tassello importante in questo avvio di stagione, ora dobbiamo continuare su questa strada».

Due vittorie con il minimo scarto in Coppa Italia, una squadra che mostra importanti segnali positivi, le prime impressioni del 28enne attaccante aretino sono decisamente positive: «Sì, le sensazioni sono buone, il gruppo è molto coeso, remiamo tutti nella stessa direzione, poi quando arriverà il campionato ci sarà da mettere qualcosa in più. Però stiamo facendo bene e dobbiamo andare avanti così».

Quando gli si chiede quanto sia stimolante giocare in un attacco così ricco di individualità e quindi molto competitivo risponde... «Sicuramente stimolante, ci vuole anche questo in una squadra, penso che sia fondamentale per dare tutti qualcosa in più e qui di concorrenza ce n’è in abbondanza, quindi avanti così». Obiettivi stagionali? «Non ci sono obiettivi, pensiamo a giocare partita dopo partita e poi vedremo».

Torniamo al match di sabato sera a Lumezzane, Parigi racconta il gol della vittoria: «Falbo ha messo una bellissima palla al centro, in questo mesetto in cui ci siamo conosciuti bene, lui sa che mi piace la palla sul secondo palo quindi si tratta di un movimento voluto ed il cross è venuto alla perfezione, io ho calciato andando indietro, diciamo che non ho impattato bene la palla, l’ho sbucciata un po’, altre volte ho impattato meglio e la palla è finita alta o fuori. Del resto era una palla un po’ alta sul secondo palo, l’ho tirata di piatto per avere maggiore impatto, ho avuto un po’ di fortuna ma quando i movimenti sono fatti bene la fortuna ti aiuta».

All’attaccante toscano non pesa più di tanto l’eredità di attaccanti super prolifici come Santini e Morra: «L’anno di Santini non ho seguito molto il Rimini, l’ho fatto di più l’anno scorso, conoscevo Morra, penso che fare qualcosa come ha fatto lui l’anno scorso sia irripetibile. Io non sento il peso di questa eredità, penso solo a fare il mio, aiutare la squadra e quello che verrà sarà tutto guadagnato. Bisogna lavorare per raggiungere gli obiettivi, senza avere troppa pressione».

Ora arriva il campionato e quanto di buono fatto finora potrebbe non bastare più: «Già la Coppa Italia è un buonissimo test, iniziare con due partite vinte aiuta, perchè rispetto alle amichevoli si alza il livello, in campionato poi si alza ancora di più e per questo dobbiamo farci trovare pronti».

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