Langella cuore del Rimini: “Qui sto benissimo, perché dovrei muovermi?”

È stato il fedelissimo di Antonio Buscé. L’uomo di cui l’ex tecnico del Rimini non ha (quasi) mai fatto a meno. Perché Christian Langella è uno di quei giocatori sempre più difficili da trovare: bravo in fase di costruzione e in fase di ripiegamento. Uno dotato di un’intelligenza tattica non indifferente. Non a caso tutte le manovre offensive dei biancorossi sono passate dai suoi piedi.

I numeri di Langella

I numeri sono lì a confermarlo. Tra campionato, play-off e Coppa Italia ha messo insieme 45 presenze per 3.800 minuti giocati. Dietro di lui ci sono Megelaitis con 3.467 minuti e Longobardi con 3.417. Non è stato utilizzato solo tre volte: alla 21ª giornata per squalifica in occasione della sfida in casa della Virtus Entella, alla 29ª con la Pianese e alla 35ª con la Vis Pesaro, quando è andato in panchina per tirare un po’ il fiato. Tre le reti messe a segno (più altrettanti assist): una con la Vis Pesaro nel ritorno dei play-off e due in Coppa Italia, la prima, la più importante per decisiva, all’esordio contro l’Arzignano e quella del definitivo 3-0, sempre in casa, contro il Trapani. In campionato, invece, è rimasto all’asciutto.

Stagione della consacrazione

«Credo che sia dal punto di vista personale sia da quello di squadra, sia stata una stagione assolutamente positiva - sottolinea - rispetto al campionato precedente abbiamo migliorato posizione e conquistato più punti, aggiungendo anche la vittoria di un trofeo importante come la Coppa Italia di C e togliendoci altre belle soddisfazioni. Il rammarico più grande è per l’esito dei play-off perché secondo me non meritavamo di uscire. È vero che abbiamo preso tre gol in casa nel giro di 8 minuti, ma lo abbiamo fatto in un momento di black-out e dopo aver sfiorato noi il vantaggio. Sullo 0-3 potevamo affondare e invece abbiamo tirato fuori tutto il nostro orgoglio, ma non è bastato. A livello personale, credo che sia stata la stagione della mia consacrazione, se così la si può chiamare, in un campionato difficile come quello di Serie C. Un grazie ai compagni e a Buscé che mi ha dato grande fiducia».

Buscé, che dispiacere

Per l’ex tecnico biancorosso, Langella ha solo parole al miele. «Gli devo tanto perché non solo mi ha dato grande fiducia ma mi ha messo anche al centro del gioco permettendomi di mettere in mostra le mie qualità. Mi dispiace molto che non sia rimasto, soprattutto per una questione di continuità, ma se la società ha deciso così significa che sa quello che fa».

Resto a Rimini

Dopo un campionato di questo tipo è logico che le sirene di mercato suonino più che mai: «A Rimini sto benissimo. Ho altri due anni di contratto e quindi perché dovrei muovermi? Poi le logiche del mercato sono strane, ma io qui mi trovo bene».

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