Incredibile Buscè. Dai complimenti per un Rimini che ha dato il cuore, alle critiche per l’esultanza di Cernigoi: «Quella corsa di cento metri sotto i nostri tifosi ci ha fatto staccare la spina»

Domenica, alla vigilia di Lucchese-Rimini, Buscè se n’era uscito con dichiarazioni infelici tipo: «Bisogna avere un giudizio molto equilibrato nel parlare di calcio e nel vedere le partite. Poi se qui avete visto Nesta, Maldini, Stam, Shevchenko... forse mi sono perso qualcosa. La piazza è esigente, lo so, ma qui c’è troppa negatività intorno alla squadra».
Lunedì sera, al termine dell’amarissimo 2-2 del Porta Elisa il tecnico del Rimini ha dapprima fatto i complimenti ai suoi giocatori «perché hanno dato l’anima e il cuore, forse anche al di là delle loro possibilità, su un campo brutto in tutti i sensi», ma poi, per giustificare la mancata vittoria, è scivolato ancora su una buccia di banana che ha fatto indignare i tifosi del Rimini: «Le partite non finiscono mai... però l’esultanza per il 2-0, con Cernigoi che si fa 100 metri per andare sotto la curva a festeggiare con i tifosi, è quell’attimo che ci fa staccare la spina. Infatti dopo un minuto abbiamo preso gol. È quel particolare che ora non ci possiamo permettere, la cosa che ora non ci fa bene, che bisogna limare e bisogna eliminare».
D’accordo che subito dopo quell’esultanza è arrivato il gol di Costantino, ma poi il Rimini ha ripreso in mano la partita e l’ha condotta serena per i 30 minuti successivi, in cui per tre volte ha sfiorato il terzo gol (traversa di Fiorini, occasioni cestinate da Cernigoi e soprattutto da Ubaldi) e non ha concesso nulla. Il Rimini è invece andato in difficoltà dopo i cambi effettuati da Buscè all’80’: la scelta di mettere un difensore centrale come Cinquegrano in attacco al posto di Cernigoi è stata cervellotica, ma è inspiegabile la difesa a cinque con Lepri per Fiorini visto che il 4-4-2 stava reggendo perfettamente. La doppia mossa di Buscè ha fatto perdere campo al Rimini, che si è portato la Lucchese “in casa” fino al pareggio: «Però il secondo gol - ha cercato di giustificarsi Buscè - nasce da una palla messa dentro l’area che ha scatenato un po’ di casino, ma tutto deriva dal fatto che non si capisce che bisogna tenere la spina attaccata per 100 minuti. Perché la difesa a cinque nel finale? Perché gli ultimi minuti sono fatali per noi. All’80’ ho detto: metto carne lì in mezzo all’area, di testa ho dei difensori bravi e i traversoni li prendo tutti io. E poi ho allargato i quinti, ma i loro cross sono arrivati alle spalle dei quinti. Cinquegrano attaccante? E’ andato a fare il lavoro che ha fatto Cernigoi, ha allungato la Lucchese». Con risultati inapprezzabili.