In un silenzio assordante il Rimini prova a dire la sua

Finalmente si gioca. E a parlare, per 90 minuti e anche di più, sarà solo e solamente il campo. Con la speranza che il Rimini trovi le parole più adatte per imbrigliare il Gubbio al suo esordio in un campionato che si preannuncia tutto in salita. Perché per il resto, a regnare, è il silenzio più assordante.
Società assente e colpevole
Di una società assente, che promette novità da settimane rimaste puntualmente disattese, colpevole di una grave mancanza di rispetto nei confronti di chi fa informazione e, di conseguenza, dei propri tifosi. Una società, la Building Company Italia, capace di realizzare una vera e propria impresa mai riuscita a nessuno fino a questo momento: cambiare ben tre presidenti al vertice del Rimini nel giro di appena dieci giorni. Che decide arbitrariamente con chi parlare e con chi no, che non è stata capace neppure di organizzare una conferenza stampa in previsione della partita di questa sera. Ma del resto, cosa si può pretendere da una proprietà che non si è ancora presentata alla piazza, che non ha fatto sapere i suoi programmi, i suoi obiettivi, che non ci ha messo la faccia nel vero senso della parola, con i tifosi costretti ad andare sui vari social per conoscere i volti degli attori protagonisti: Giusy Anna Scarcella, Valerio Perini e dell’ex fidanzato di Valeria Marini, Espedito Eddy Siniscalchi, attualmente numero uno biancorosso. Discorso diverso merita, invece, il direttore sportivo Luca Nember, l’unico, ad onore del vero, presente allo stadio in carne e ossa e l’unico ad averci messo la faccia. Direttore sportivo perché, al di là delle dimissioni presentate dopo una “aggressione subìta da parte di tre individui presumibilmente riconducibili alla tifoseria riminese” (a proposito, non risulta al momento essere stata presentata nessuna denuncia) è lui a gestire il mercato biancorosso.
Una società, per riprendere il filo, che non è stata capace in più di un mese dal suo arrivo di pagare una fideiussione di 420mila euro, fondamentale per il futuro del Rimini perché senza questa garanzia il mercato in entrata è bloccato. E il motivo è allarmante: Scarcella e compagni, infatti, dovrebbero versare 210mila euro a fondo cautelare ma, a quanto pare, non ne hanno le forze.
Braglia, tribuna e contestazione
Proprio per questo Pietro Braglia, il nuovo tecnico scelto dopo il no arrivato da Francesco Baldini, non è stato tesserato e anche questa sera andrà in tribuna come accaduto a Pescara nella gara di Coppa Italia. Sempre che, nelle ultime ore, non prenda una decisione clamorosa e saluti tutti anche se ieri pomeriggio, in realtà, era regolarmente in campo durante l’allenamento di rifinitura. Allenamento che è stato caratterizzato sul finire da una dura contestazione di una cinquantina di tifosi arrivati al Neri con fumogeni e intonando cori a favore dei giocatori ma contro la società.
Quel precedente
A proposito di Braglia, tornando per un attimo al calcio giocato, tra i tanti scontri che lo hanno visto protagonista contro il Rimini ce n’è uno proprio quando il tecnico di Grosseto era seduto sulla panchina del Gubbio. Sette maggio 2024, i biancorossi di Emanuele Troise sono di scena al “Barbetti” nel primo turno play-off: hanno solo un risultato, la vittoria visto che gli eugubini si sono piazzati meglio in classifica. La gara non è facile e quando lo 0-0 sembra ormai assodato ecco spuntare dal nulla Iacopo Cernigoi che in extremis trova la zampata vincente ed elimina gli umbri.