Il Rimini ha davanti un’occasione d’oro: al Romeo Neri c’è la rivale diretta Bra

Vincere. Per respirare, rialzare la testa e tenere aperta, anche solo di uno spiraglio, la porta della speranza. Perché, al contrario, si scivolerebbe ancora più giù, verso un baratro che fa paura solo a guardarlo. Questo pomeriggio contro il Bra, il Rimini dovrà mettere tutto: cuore, orgoglio e coraggio. Perché la salvezza, oggi come oggi, sarebbe un piccolo miracolo sportivo. Ma i miracoli, si sa, capitano solo a chi ci crede fino in fondo. Battere i piemontesi significherebbe non solo cancellare quell’insopportabile “meno” dalla classifica, ma vorrebbe dire anche vedere a cinque punti di distanza i giallorossi e perché no, rosicchiare qualcosa al Perugia e quindi al penultimo posto.

Non è gara da dentro o fuori

Ma Filippo D’Alesio non è proprio d’accordo: «Per noi, per la nostra situazione, per la nostra classifica, ogni partita è importante: per continuare nel nostro percorso di crescita, per cercare di fare sempre uno step in più e anche per cancellare quel segno meno. Detto questo, però, se non dovesse arrivare una vittoria non penso sia finita la capacità e la voglia di fare l’impresa. Non dobbiamo vederla come una situazione da dentro o fuori. È un’opportunità giocando in casa per dare continuità al pareggio di Campobasso. La cosa che dobbiamo sapere è che noi in ogni partita non possiamo mai abbassare la guardia. Il messaggio che deve passare è questo: se vogliamo fare punti dobbiamo essere il Rimini di sempre».

Bra, ottima squadra

Anche perché dall’altra parte del campo ci sarà una squadra che, al di là di quello che dice la classifica, ha sempre reso difficile la vita a tutti.

«Proprio per questo dico che oggi parlare del Bra come diretta concorrente per la salvezza non è giusto. L’ho vista giocare, è una squadra organizzata, ben messa in campo, sa quello che deve fare. Se ci aspettiamo una partita facile per fare punti sbagliamo. Anzi, credo che sarà una gara molto difficile, anche più complicata di altre fatte in questi giorni. E ripeto, non credo che il Bra sia la squadra su cui fare la corsa e soprattutto sappiamo che per fare i play-out non dobbiamo far allontanare la quintultima».

Più soluzioni in attacco

Per vincere, però, bisogna fare gol e a questa squadra mancano terribilmente le reti dei suoi attaccanti: «Se prima potevamo contare solo su D’Agostini e Capac, adesso abbiamo anche altre soluzioni. Boli a Campobasso, per esempio, è stata una di queste. Per il resto stiamo lavorando per dare una nuova mentalità e nuove sicurezze: le nostre mezzali sono sempre più consapevoli che possono entrare».

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