“Gol-Gol” Gorelli: bomber di serata del Rimini forza 5

Come in un sogno. Il mercoledì di recupero contro il malcapitato Olbia, è stato da leoni per il Rimini e in particolare per Matteo Gorelli, autore di una doppietta di testa. Il difensore in una serata ha raccolto i frutti di un lavoro iniziato in estate tra mille difficoltà e critiche dopo un avvio di stagione complicatissimo sul piano personale e di squadra. Poi la rinascita e la capacità di farsi trovare pronto all’occorrenza anche nella fase dei biancorossi molto simile a un’altalena.

Due gol fotocopia

Su calcio d’angolo, uno calciato da destra, l’altro da sinistra, uno più vicino alla porta e aiutato dall’uscita a farfalle di Rinaldi ma nel complesso due salti notevoli. «Sono contento, fa sempre comodo mettere la palla in rete, il secondo forse è stato più bello perché ho staccato in terzo tempo. Uno lo dedico alla mia compagna e al mio figliolo (l’accento toscano e la buona retorica sono uno dei piatti forti del centrale, ndc). Vincendo abbiamo centrato il primo obiettivo che era la salvezza. L’altro invece è per coloro che di solito si vedono meno: penso a Erio, Vincenzo, Andrea, Cristian e tutto lo staff medico che ci rimettono sempre in piedi e portano punti e mattoncini in più alla causa».

Il veterano

Una gioia da condividere con tutto il gruppo, a dimostrazione che Gorelli è il più anziano della rosa biancorossa (il 5 giugno festeggerà 33 anni) e anche una chioccia che si è voluta togliere qualche sassolino dalla scarpa. «La corsa per l’esultanza era verso tutti i miei compagni. Ricordo quella gioia strozzata in gola al 90’ a Catania (rete ingiustamente annullata nella semifinale di Coppa, ndc), anche se questi gol erano meno importanti, per me lo sono ugualmente. Ci vogliamo bene, il gruppo è solido, ci vediamo tutti i giorni, la fiducia è reciproca».

Vita fin troppo facile per il Rimini che in casa si è abbonata alle cinquine dopo quella rifilata al Pescara. «Ho disputato campionati per giocarmi la salvezza simili a quelli dell’Olbia (l’anno scorso per esempio è arrivata l’amara retrocessione con il San Donato Tavarnelle, ndc), non è semplice quando arrivi a fine campionato e perdi continuamente, poi durante la partita prendi gol, vai sotto e subisci anche un rigore. Dopo diventa durissima fare la partita, in quei casi devi iniziare bene come per esempio è successo alla Fermana, anche se nel loro campo la palla viaggia diversamente e la differenza si è vista. Ho avuto la sensazione di una squadra, quella sarda, sgretolata».

L’ex tecnico del Rimini, Marco Gaburro, esonerato ieri, non solo avrà ricordi in parte amari del Romeo Neri, ma anche di Gorelli, che da avversario ha segnato anche all’andata l’anno scorso frenando il debutto del Rimini sull’1-1 dopo il vantaggio di Vano. «Ci ho pensato a fine partita, ovviamente non ce l’ho con lui, anzi mi dispiace per l’esonero».

Un altro Gorelli

Rispetto all’inizio di stagione è un altro Gorelli, nettamente in crescita e più in fiducia, senza dimenticare che è più complesso trovare ritmo e sicurezza quando manca la continuità nel minutaggio. «L’inizio di stagione è stato difficile, c’è chi ha pagato di più, ma essendo uno dei più vecchi, mi sono messo davanti a tutti prendendomi le responsabilità. L’impegno e il lavoro ripagano sempre. I ragazzi si devono ricordare di me come un atleta che anche in allenamento non molla mai. Bilanci personali? Ora cerchiamo di conquistare i play-off».

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