Ecco perché il Rimini può rischiare il -10 in classifica

Quanti saranno i punti di penalizzazione con cui il Rimini si affaccerà al prossimo campionato? A stabilirlo sarà, nella prima settimana di settembre, il tribunale federale nazionale sezione disciplinare, chiamato a valutare le violazioni di natura amministrativa che hanno spinto il procuratore federale a deferire il Rimini Fc e Palma Stefania Di Salvo nel ruolo di amministratore unico.

Leggendo con attenzione il deferimento del 31 luglio e andandolo a “interfacciare” con il regolamento sulle licenze nazionali 2025-2026, il rischio che corre il Rimini non è il -6 ma il -10. Questo in quanto è stato deferito “per non aver provveduto, entro il termine del 1° luglio 2025, al pagamento degli emolumenti netti, degli altri compensi dovuti in favore dei tesserati (violazione punto 2), nonché dei compensi dovuti in favore delle altre figure professionali per la mensilità di maggio 2025 (violazione punto 4); al versamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps relativi alla mensilità di maggio 2025 (violazione punto 5), nonché dei contributi Inps dovuti alle figure professionali per la mensilità di maggio 2025 (violazione punto 7)”.

Il regolamento spiega come “l’inosservanza degli adempimenti previsti ai punti 2), 3), 4), 5), 6), 7) e 8) costituisce illecito disciplinare ed è sanzionata con la penalizzazione di 2 punti per ciascun inadempimento, da scontarsi nel campionato 2025- 2026”. Se durante il dibattimento i quattro inadempimenti fossero confermati (e non accorpati), il Rimini incasserebbe un -8, che rischia seriamente di diventare -10 poiché “alla società è contestata la recidiva” che costa un ulteriore -2. Palla al tribunale federale nazionale.

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