Sono ore di attesa in casa Rimini per la tanto sospirata svolta societaria. Complice anche qualche rumor circolato ieri mattina, non verificato, che parlava di imminente chiusura dell’affare, i tifosi sono stati in fibrillante attesa. La certezza è rappresentata dalla prosecuzione delle negoziazioni, mentre al momento non ci sarebbero stati movimenti da parte dell’ancora misteriosa Multi-Club Ownership, un gruppo imprenditoriale che possiede quote azionarie di più società calcistiche, che aveva provato a inserirsi nell’operazione. Al tavolo della trattativa sono in quattro: la Building Company, il legale rappresentante Buscemi, l’ex patron Alfredo Rota, che come creditore ha chiesto e ottenuto ad agosto il sequestro delle quote societarie, e poi l’offerente, un’importante azienda agroalimentare italiana, con ampio giro d’affari internazionale e fatturato annuo superiore ai 2 miliardi, che si vocifera sia intenzionata a sviluppare uno dei suoi marchi sulla Riviera. Le clausole di riservatezza sono state un deterrente, il nome dell’azienda è rimasto finora coperto dal massimo riserbo. Nessuno si sbilancia, ma viene riferito di trattative frenetiche avvenute nelle ultime ore. Ci sono anche piccoli depistaggi in corso: sempre ieri mattina si era sparsa la voce su un incontro a pranzo a Rimini tra venditore e acquirente, ma in città è arrivato solo Giammarioli, in costante contatto telefonico con le parti. Perché l’incontro c’è stato, a Milano, come richiesto dal possibile acquirente nel pomeriggio di lunedì, una volta riallacciati i contatti dopo la pausa del week-end. L’ex direttore sportivo della Cremonese è rimasto a Rimini fino al tardo pomeriggio, prima di ripartire per Gubbio, in attesa di una chiamata, con l’annuncio, che però non è arrivato.
Da casa Building, l’ufficio stampa aveva già riferito che non erano state date indicazioni dalla proprietà su eventuali comunicazioni da dare alla stampa. L’ottimismo rimane intatto, anche perché non sembrano esserci alternative alla cessione.
Venerdì incombe una nuova scadenza: la rata d’affitto, per il mese di ottobre, dello stadio Neri, che sabato dovrà ospitare la gara tra i biancorossi e il Bra. Lunedì si parlava appunto di chiusura dell’affare in 48 ore o comunque non entro giovedì. Nel caso in cui i colloqui tra le parti dovessero proseguire ad oltranza, toccherebbe alla Building farsi carico del pagamento.
La scorsa settimana, in via ufficiosa, oltre alla conferma della volontà di vendere il Rimini, l’attuale dirigenza biancorossa aveva riferito che, fino all’eventuale cambio di proprietà, sarebbe stata garantita la continuità aziendale. Altrimenti a palazzo Garampi dovrebbero prendere in considerazione l’idea di aspettare, come stanno facendo i tifosi del Rimini, che anche oggi attenderanno con trepidazione la fumata bianca.
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