Calcio serie C, Rimini, se va via l’uomo di fiducia...

Venerdì sera, quando molti tifosi erano a cena, si è consumato il secondo, gravissimo atto nel delicato presente del Rimini.

Uomo di fiducia

Perchè le dimissioni di Angelo Sanapo, che ricopriva due cariche chiave come vicepresidente e responsabile del settore giovanile vanno equiparate come gravità al mancato pagamento degli stipendi di martedì scorso. Insomma nel giro di una settimana sono arrivati sulla testa del Rimini due macigni che potrebbero avere ripercussioni pesanti.

Sanapo, infatti, al di là del doppio ruolo ricoperto, era l’uomo di fiducia della proprietà. Era colui che soltanto due giorni prima si era recato a Campobasso con il direttore sportivo Antonio Di Battista per chiedere lumi alla presidente Stefania Di Salvo su cosa stesse succedendo. E se dopo 48 ore l’uomo di fiducia rassegna in modo irrevocabile le proprie dimissioni per un «disaccordo di fondo con le recenti modalità comunicative adottate dalla Proprietà. Stili e approcci non rispecchiano la mia personale visione di condivisione del percorso sportivo intrapreso e che ritengo fondamentali per costruire relazioni sane e durature», vuol dire che il Rimini è dentro un tunnel dove in fondo non si vede la luce. E nemmeno a farlo apposta le dimissioni sono arrivate poco dopo il comunicato emesso dalla proprietà. Una nota che non ha convinto la tifoseria ed evidentemente Sanapo, il quale probabilmente aveva avuto anche rassicurazioni poi però non mantenute. Situazione sportivamente drammatica per il Rimini anche perché è iniziato il conto alla rovescia per il raduno (16 luglio) e la macchina organizzativa non si è ancora messa in moto e non può ovviamente farlo. E’ tutto bloccato, tutto fermo, in attesa che arrivino quelle risposte che evidentemente il comunicato della presidente Di Salvo non ha fornito. Perchè in fin dei conti i collaboratori, i tifosi, tutti coloro che ruotano attorno al Rimini non hanno avuto l’unica vera risposta che volevano: «Abbiamo i soldi e adesso con questo budget impostiamo la nuova stagione».

Poi c’è da apprezzare il fatto che per la prima volta la proprietà abbia riconosciuto il momento difficile, ma non può certo bastare per riguadagnarsi la fiducia di una piazza delusa e di chi fino all’altro giorno era a stretto contatto con l’ambiente Rimini. Insomma in fondo al tunnel non si vede la luce.

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