Calcio serie C, Rimini-Falbo, una storia impreziosita di curiosità

È una storia fatta di tante curiosità quella di Luca Falbo, il nuovo inquilino della fascia sinistra del Rimini. La prima è proprio il motivo per cui ha scelto di indossare il biancorosso. Di solito quando si domanda il perché, la risposta convenzionale è «mi ha convinto il progetto». La scelta del 24enne piemontese, invece, è stata dettata da un’altra cosa.
«Quando ho parlato con il direttore Di Battista - spiega Falbo - sono rimasto colpito dagli obiettivi extra campo. Parlo del centro sportivo che diventerà la nuova casa del Rimini e del nuovo stadio. Se hai questi step nell’immediato significa che sei pronto a realizzare qualcosa di importante e duraturo. Poi è logico che la piazza e la serietà della società hanno avuto un ruolo importante».
Altra curiosità è il suo passaggio prima dal Torino alla Roma e poi alla Lazio.
«Ho iniziato a giocare a 5 anni nella squadra della mia città, il Chivasso. Poi, tre anni più tardi, mi prese il Torino dove sono rimasto fino agli 11 anni. Mio papà dovette trasferirsi per lavoro e io ero troppo piccolo per rimanere da solo in convitto e così l’allora direttore del settore giovanile granata, Silvano Benedetti, chiamò Roma e Lazio spiegando ad entrambe la mia situazione e invitandole a farmi un provino, alla fine a prendermi fu la Roma. Con i giallorossi ho fatto tutta la trafila fino all’Under 17 quando passai alla Lazio».
Due anni di giovanili poi la chiamata in pianta stabile in prima squadra con Simone Inzaghi in panchina e il doppio esordio in Europa League e in Serie A.
«Un’esperienza fantastica, quando ti alleni con campioni come quelli che ho avuto la fortuna di incontrare cerchi di assorbire il più possibile. Poi addirittura esordire in prima squadra... Diciamo che dei due quello che ricordo con più piacere è quello in Europa, a Rennes, anche se poi perdemmo. Di quello in Serie A, invece, ho comunque un bellissimo ricordo perché esordii in casa della Juve, ma era l’anno del Covid e quindi lo stadio era vuoto. Di quel giorno ho nitida la sensazione che ho avuto quando sono entrato in campo, mi sembrava di giocare alla Playstation: Ronaldo, Dybala, De Ligt...».
Un’altra curiosità riguarda il suo ruolo in campo.
«In realtà io nasco attaccante - svela Falbo - poi nel corso della carriera mi hanno arretrato. Se devo scegliere, il mio ruolo preferito è il quinto di centrocampo. A chi mi ispiro? Sono interista, ma mi piace molto Theo Hernandez».