Calcio serie C girone B, Rimini e Cinquegrano, una crescita senza fine

Il conto alla rovescia è iniziato. Il Rimini è entrato ufficialmente nei giorni più importanti di questa stagione. Sabato il derby con la Vis, a Pesaro, poi, martedì sera, il ritorno della finale di Coppa Italia di Serie C al Romeo Neri con la Giana Erminio. Due partite che potrebbero dare la spinta decisiva verso un finale di stagione al quale in pochi credevano. Non loro, non i giocatori che fin dal primo momento hanno sposato il credo di Antonio Buscé: lavorare duro per crescere costantemente regalandosi traguardi insperati. E a incarnare meglio di tutti questo credo è Simone Cinquegrano, il difensore, classe 2004, arrivato in prestito dal Sassuolo. Un inizio un po’ titubante che è conciso con quattro panchine consecutive poi, dalla Ternana in avanti, quella maglia da titolare che praticamente non ha più tolto. Regalandosi un gol pesantissimo in Coppa Italia a Vicenza e poi la sua prima doppietta in campionato, domenica, con il Sestri Levante con tanto di corsa ad abbracciare proprio il suo allenatore.

«Gli devo tanto - dice Cinquegrano - il tecnico ogni giorno mi sprona a dare il meglio, mi sta insegnando come stare in campo, a cosa devo fare attenzione e soprattutto mi corregge ogni volta che sbaglio. In quell’abbraccio c’era tutto il mio riconoscimento perché in questi mesi mi sono reso conto di essere cresciuto tanto grazie a lui. Io come i miei compagni».

Il difensore italo-argentino torna alla sua doppietta e a quel secondo gol molto particolare. «Le due reti sono state il frutto del lavoro settimanale. Nel primo caso è stato bravo Megelaitis a mettermi questa palla sopra; nel secondo, invece, il merito è di Falbo, che ha pennellato un assist al bacio che io ho dovuto solo spingere in rete. Un passaggio da esterno a esterno, come accaduto a Vicenza, ma del resto l’allenatore mi dice sempre di insistere ad attaccare il secondo palo».

Una partita quella con il Sestri Levante che poteva essere un bel trabocchetto per il Rimini, non solo perché i liguri avevano appena battuto il Pescara, ma perché in casa, i biancorossi, fanno sempre più fatica, soprattutto con le squadre che si mettono dietro la linea della palla e ripartono. «Siamo stati bravi a metterla subito in discesa. Eravamo entrati in campo con la voglia di spaccare il mondo e i due gol dopo appena sette minuti sicuramente ci hanno dato grande sicurezza. Il Sestri, però, poi è venuto fuori e ci ha costretto in alcuni casi a difenderci, ma poi la nostra voglia ha prevalso su tutto e abbiamo chiuso la partita».

E ora tutti concentrati sulla finale di Coppa Italia che potrebbe regalare al Rimini il primo trofeo di questo tipo e, soprattutto, la qualificazione al terzo turno dei play-off. «Prima della finale di ritorno di Coppa con la Giana Erminio c’è la Vis Pesaro. Sappiamo che è una partita alla quale i nostri tifosi tengono molto poi da domenica sera ci concentreremo sulla Coppa».

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