Calcio D, Mencagli oltre il rosso: "Rimini, guardiamo avanti"

Federico Mencagli non si aggrappa ad alcun alibi e va sinceramente apprezzato per questo. Anche se la sua espulsione è apparsa frettolosa un po' in tutti i sensi. Prima di tutto perché l'attaccante è entrato in campo al 73’ e in poco più di un quarto d’ora ha rimediato due gialli che hanno lasciato la squadra in dieci quando comunque ormai la frittata era già stata cotta visto il pareggio di Sall. «Mi dispiace perché la prossima partita non potrò aiutare i compagni e il risultato finale pesa. Sull’episodio in sé dico che non ho commesso due falli di reazione o violenti, non c’era cattiveria ma purtroppo ho allargato le braccia. Forse nella prima ammonizione l’arbitro non ci ha pensato troppo, nel secondo fallo a Monacizzo invece ho proprio sentito il contatto. In quella circostanza viene normale protestare, ma non ho neanche insistito troppo. Sicuramente c’è stata un po’ di ingenuità e un po’ di sfortuna ma bisogna guardare avanti». Proprio così, guardare avanti, e per fortuna che il Rimini non affronterà più la sua bestia nera Ghiviborgo capace di vincere all’andata, due volte nella passata stagione e di rimontare pure domenica al Neri dove finora c’era riuscito solo il Ravenna. «Il pareggio ha lasciato molto rammarico, dovevamo gestire meglio il vantaggio e non concedere quel contropiede finale con la superiorità numerica. Siamo ancora a +6 e il destino è tutto nelle nostre mani. Quanto successo comunque deve servirci di lezione e aiutarci a dare una spinta ulteriore».

Emergenza in attacco

L’espulsione, più che nella partita di domenica scorsa, rischia di presentare il conto per la prossima gara a Carpi visto che se Tomassini non rientrerà dal lungo infortunio Germinale sarà l’unico attaccante centrale di ruolo. «Mi dispiace, ultimamente si è sentita un po' di emergenza ma come ho sempre detto nessuno è indispensabile perciò chiunque scenderà in campo sarà all’altezza». Chissà se la pausa produrrà benefici o contraccolpi: Mencagli non si perde d'animo. «Dobbiamo sfruttare questi giorni per stare ancora più uniti e recuperare le energie fisiche e mentali crescendo sul piano della cattiveria e dell'intensità per farci trovare pronti quando si tornerà in campo».

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