Calcio D, Germinale carica il Rimini: "Bello affrontare il Ravenna da capolista"
Domenico Germinale, contro il Fanfulla ennesima vittoria in rimonta ma probabilmente ancora più emozionante rispetto alle domeniche in cui avete dominato senza storia…
«E' normale, vincere ribaltandola in tre minuti dà emozioni diverse ma nell'arco della stagione ci saranno altre situazioni del genere. In realtà anche a Budrio l'avevamo ripresa sull'1-1 ma poi abbiamo alzato il baricentro alla ricerca dei tre punti. Purtroppo in quel caso non siamo stati bravi a concretizzare e poi abbiamo pure perso. La squadra comunque ha tante giocate su cui poter contare, l'importante è che rimanga sempre mentalmente predisposta».
Mezzolara, Aglianese e Fanfulla. Nelle ultime tre partite siete sempre andati in svantaggio. Un campanellino d'allarme?
«Il dato dice questo ma non mi preoccupo perché abbiamo sempre recuperato. Per le nostre caratteristiche noi andiamo a prendere alti gli avversari, pressiamo per la riconquista della palla e abbiamo una proiezione offensiva perciò è normale concedere qualche ripartenza però abbiamo subìto appena sette gol, non sono tanti. Chiaro che sarebbe sempre meglio portarle sul 3-0, quando si mettono in salita poi è più difficile e dispendioso».
Domenica Gaburro con il suo ingresso è passato al 4-3-1-2, poi più tardi ha sperimentato anche il 3-4-1-2. Come si è trovato?
«Davanti abbiamo tante soluzioni che possono servire per cambiare e fare un altro tipo di attacco. L'idea dell'allenatore probabilmente è stata mettersi a due perché non riuscivamo a sfruttare l'ampiezza come al solito. Ci sono 4-3-3 che chiedono alla punta di uscire molto, altri come il nostro in cui è il punto di riferimento e si lavora molto con le catene esterne, mentre il centravanti pensa alle sponde, ad attaccare lo spazio o finalizzare. Io in carriera ho giocato molto anche a due, ci sono distanze diverse e sei portato maggiormente al fraseggio con il tuo vicino».
Gol in spaccata e assist per Ferrara, tra l'altro il primo su azione dopo il rigore a San Mauro. Contento di essere stato decisivo?
«Indubbiamente gioco anche per fare gol, seppure per caratteristiche e carattere ho sempre pensato prima di tutto a lavorare per la squadra. Non sono mai stato un finalizzatore, contro il Mezzolara mi ha pesato molto quell'errore davanti alla porta. Entrare, fare gol e assist mi gratifica per il lavoro in settimana: sappiamo tutti che quando sono arrivato non ero in condizione ed ero fermo da un po’. Sono contento perché la mia rete aiuta a dare continuità ed entusiasmo alla squadra, però il merito è anche dei compagni, non ho fatto tutto da solo».
Ora il derby con il Ravenna. Lei ha giocato spesso in carriera partite del genere: come si vincono?
«E' un altro scontro diretto come quelli contro Forlì e Aglianese, che finora abbiamo affrontato nel modo giusto. Il Ravenna è una squadra attrezzata come noi e certe partite si preparano da sole, non serve aumentare la tensione. Sicuramente, preferisco giocarla da capolista piuttosto che da inseguitore. Non dobbiamo sentirci superiori ai giallorossi ma sappiamo che possiamo fargli male. Sicuramente sarà una partita sentita e diversa da quelle a cui abbiamo abituato in casa e spero che venga tanta gente allo stadio a sostenerci perché il pubblico può aiutarci ancora di più. Speriamo possa tornare l'entusiasmo come in passato».