Calcio C, Troise ha suonato la carica e il Rimini ha risposto presente

Non è ancora uno scacco matto. Ma la strada è quella buona. Ci ha messo poco Emanuele Troise a trovare il bandolo della matassa.

Un mese quasi perfetto

Arrivato dopo il rovescio interno con la Recanatese dell’8 ottobre il tecnico campano si è guardato un po’ attorno compresa la gara di Pontedera dove dopo mezzora il Rimini era già uscito dal match (sotto di tre reti). Da quel momento un crescendo senza fine con tre vittorie e due pareggi e nel mezzo pure la qualificazione in coppa Italia, con il derby contro il Cesena come regalo martedì 28. Insomma se non fosse stato per lo 0-4 di Pontedera sarebbe stato un mese perfetto ma ovviamente va bene anche così.

Le varie letture delle partite

Alla base della riscossa c’è sicuramente la capacità di Troise di saper leggere le partite. Basti pensare all’ultimo incontro con il Sestri Levante giocato a Vercelli. Nella ripresa Troise ha invertito le due mezzali, spostando Iacoponi a destra e Megelaitis a sinistra mandando in confusione il Sestri che ha cominciato ad annaspare davanti all’incedere costante della truppa biancorossa. Oppure quando dopo l’1-1 con l’Ancona, nella partita successiva contro la Lucchese il tecnico ha dato le chiavi del centrocampo a Langella spostando Megelaitis nel ruolo di mezzala destra. Ovviamente nel conto vanno messi anche l’arrivo in porta di Colombi al quale non per caso è stata assegnata anche la fascia di capitano e la ricomposizione (rispetto all’anno scorso) della coppia centrale difensiva Pietrangeli-Gigli.

Due moduli sempre pronti

In questo contesto non vanno trascurati i moduli utilizzati da Troise. Dopo aver adottato il 3-5-2 con l’Ancona, in riva all’Adriatico ha cominciato a fare capolino sempre il 4-3-3 in fase di possesso palla anche se a Vercelli in taluni casi è stato un mix con il 4-4-2, mentre al momento di difendere quest’ultimo impianto ha iniziato a farla da padrona con Lamesta che spesso si è abbassato per provare a dare più copertura a Lepri. Del resto Pescara e Sestri Levante, per esempio, avevano concentrato i loro sforzi sulla fascia destra del Rimini come se quella zona fosse stata battezzata come punto debole. E non è detto che i loro esempi non vengano seguiti anche da altre squadre. Ma il Rimini pare avere sempre pronto un piano di battaglia alternativo.

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