Calcio C, strana storia del Rimini: sfrattato a campionato in corso da un concerto

Marco Gaburro l’aveva ribattezzata “partita simbolica”. Simbolo è un termine che deriva da una parola greca che tradotta significa “segno di riconoscimento”. E in effetti per chi si fosse perso la stagione calcistica e si volesse fare un’idea di che Rimini sia stato, ecco, la partita di giovedì sera è stata lo specchio di tutto. Un Rimini che subisce ma regge perché ha un gran portiere, Zaccagno, anzi due con Galeotti. Un Rimini che pian piano reagisce con quello che ha, ad iniziare da un Santini che ha vissuto una stagione fantastica, che infatti a beneficio della partita-riassunto ha chiuso con un gol magnifico, il 20° tra campionato e Coppa. E in quei 90’ si è visto l’ennesimo turnover di Gaburro, che non ha esitato a rivoltare la squadra come un calzino con esiti modesti. Anzi, minando quelle poche certezze che la squadra aveva. E ancora nei 90’ simbolo di Pontedera si è visto un Vano che non fa gol, ma si fa ammonire al primo pallone toccato, ed una squadra che certo non è stata aiutata dagli errori arbitrali, tanti e distribuiti in tutta la stagione. E un Gaburro che “tiene”, nonostante tutto, e finisce due stagioni con un bilancio complessivamente positivo. Infine una società timida, silenziosa, talmente discreta ed accondiscendente da farsi sfrattare a campionato in corso per un concerto. Forse è meglio che sia finita qui, anche per riflettere.