Calcio C, Sandri: "Rimini, più tenuta mentale e attenzione"

Guardando le statistiche, da quando Mattia Sandri è arrivato al Rimini, con lui in campo i biancorossi non hanno ancora mai vinto. L'unica gara in cui i romagnoli hanno conquistato il bottino pieno, infatti, è stata quella in esterna contro la Fermana, match in cui il centrocampista scuola Torino è rimasto in panchina senza entrare. Ma sono solo coincidenze perché il play con il vizietto dell'inserimento e soprattutto de tiro da fuori, dopo il suo attracco a Rimini ha fatto sicuramente fare il salto di qualità alla mediana dimostrando personalità e qualità. «Sono venuto per dare un contributo importante alla squadra in vista dei play-off, cercando di mettere a disposizione le mie capacità. Non è mai facile arrivare in corsa in una situazione non semplice, forse mancava un po' di fiducia. Però ho provato a trasmettere spensieratezza, anch’io avevo bisogno di ritrovare fiducia. Non penso di essere stato determinante con la Reggiana, contro la Recanatese la mia prestazione invece non è stata sufficiente». E' severo con se stesso il giovane centrocampista classe 2001 che comunque è risultato tra i migliori in campo sabato scorso. «Devo migliorare nella finalizzazione perché ho avuto due palle gol nitide: una me l'ha parata il portiere, l'altra l'ho sbagliata. Devo fare da collante tra centrocampo e attacco, il tiro è una mia caratteristica quindi devo sfruttare meglio le occasioni. Nel complesso è stata un'ottima gara non solo a livello personale e di squadra, certo che passare da 2-0 a 2-2 dall'83' e rischiare pure di perdere non è stato il massimo. Da un'impresa stava per trasformarsi in una catastrofe. C'è rammarico perché era troppo importante tornare ai tre punti che mancano in casa dal 10 dicembre». Se parliamo di episodi, tutto ruota attorno all'espulsione di Biondi anche se il Rimini ha le sue colpe per quanto successo dopo la ripristinata parità numerica (era stato cacciato anche Laezza per doppio giallo). «Gioco in C da tre anni, non avevo mai visto un numero così alto di cartellini (8 gialli e 5 espulsi complessivi comprendendo D'Alterio e Diana ndr), in pratica è sembrata una partita di rugby. Dal campo (e non solo ndr) il rosso a Biondi è sembrato ingiusto. La partita era praticamente finita, sicuramente quell'episodio ha permesso alla Reggiana di rimettersi in carreggiata e nel finale ha pure rischiato di ribaltarla. Teniamo il punto e guardiamo avanti ma dobbiamo migliorare la tenuta mentale, anche perché da sotto stanno salendo». La Recanatese infatti con la vittoria sull'Aquila Montevarchi si è riportata a -2. «Abbiamo perso parecchi punti per strada, oltre l'aspetto mentale serve anche più attenzione perché la squadra è forte. Abbiamo centrato il primo obiettivo stagionale che era la salvezza, adesso dobbiamo difendere i play-off con le unghie e con i denti». La prima missione per difendere la postseason è chiamata Imolese. «Contro la Recanatese non è stata una bella partita, la settimana dopo eravamo dati per spacciati ma abbiamo reagito disputando un'ottima gara contro la Reggiana, nessuno se l'era giocata a viso aperto come noi. Dobbiamo avere consapevolezza nei nostri mezzi, è tutto nelle nostre mani, piedi e testa».

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