Un soldatino spesso decisivo con le sue intuizioni. Simone Tonelli non è uno a cui piace prendersi la luce dei riflettori. Però anche alla fine di questa altalenante stagione, quella del ritorno tra i professionisti, il jolly fanese classe ’91 ha dimostrato che in serie C ci può stare ancora alla grande ed essere molto utile alla causa, anche come uomo spogliatoio. Nel tracciare un bilancio dell’annata appena conclusa la mezzala analizza l’andamento dal doppio volto: «È stata una buona stagione, chiaramente dopo il girone d’andata l’aspettativa è stata elevata ma in quello di ritorno non siamo riusciti a ripeterci raccogliendo troppi pareggi e deludendo nel finale. Comunque penso che nel progetto di crescita ci sia stata continuità: prima è arrivata la promozione in serie C, poi la conquista dei play-off che sarebbero potuti andare meglio».
Male nel nuovo anno
Sul 2023 da incubo Tonelli fatica a trovare risposte: «È mancato un po’ di entusiasmo perché all’andata abbiamo sfornato belle prestazioni, ricordo il filotto di tre vittorie consecutive e la goleada alla Vis Pesaro. Fortunatamente anche le altre più in basso non hanno corso tantissimo, il rammarico è che è mancata un po’ di spensieratezza ma non abbiamo sentito pressione. Certo, mi è dispiaciuto per il feeling diminuito con la tifoseria però noi ce l’abbiamo messa tutta».
Bilancio personale positivo
Il centrocampista cresciuto come esterno d’attacco e all’occorrenza anche trequartista ha chiuso personalmente con un bilancio positivo seppur il suo impiego non sia stato sempre da titolare (20 volte): 32 presenze, due gol e tre assist ma anche tanta verve con l’unico difetto di una spia della benzina spesso accesa. «Se dovessi darmi un voto direi sufficienza piena, sicuramente c’è stata grossa competitività in ogni reparto ma mi sono ritagliato il mio spazio. Avrei preferito segnare qualche gol in più però non possiamo fare differenze con Delcarro: il mio compito è più quello di ricucire e servire palloni, il suo di inserirsi anche grazie al fisico». Tonelli ha un altro anno di contratto e non vede l’ora di proseguire il matrimonio con il Rimini: «Nella vita potrebbe succedere di tutto ma sarei felicissimo di dare continuità al percorso iniziato con la vittoria del campionato in serie D: ho passato due anni bellissimi e ci tengo a questa maglia. Cosa potrebbe servire per il salto di qualità? Bisognerebbe chiedere al direttore sportivo, io penso che questa squadra con qualche innesto che riporti un po’ di entusiasmo sia già competitiva». Sulla possibilità di un nuovo Romeo Neri: «Io non so se avrò l’onore di giocarci perché ora che lo costruiranno passerà qualche anno però è bello sognare. Lo spero perché i tifosi se lo meritano, soprattutto la curva che non può essere così lontana».