Calcio C, Rimini, Laverone: "Con gli arbitri non c'è dialogo, il livello è basso"

A Lorenzo Laverone, come a tutti i suoi compagni e ai tifosi del Rimini, qualcosa non torna. Deve coniugare una delle sue migliori prestazioni in maglia biancorosso, forse la migliore, con una sconfitta a dir poco immeritata e difficile da digerire. Il tempo non sta lenendo le ferite e il ko contro il Gubbio rimane ancora difficile da commentare: «E’ difficile metabolizzare la sconfitta – sottolinea il difensore toscano – è stata una partita tipo Fiorenzuola, però bisogna andare avanti, prendendo quello che c’è stato di positivo. A livello di gioco e di prestazione si sono visti passi avanti. Il risultato è stato il frutto più che altro di episodi a sfavore: è andata così, dobbiamo cercare di fare girare gli episodi a nostro favore per cambiare l’inerzia». Altro elemento estremante negativo è stato l’arbitraggio che ha permesso a una squadra in evidente difficoltà come il Gubbio di spezzettare il gioco nel secondo tempo e impedire al Rimini di giocare: «Mi sono preso pure l’ammonizione per proteste. Ma il livello quest’anno è molto basso e con gli arbitri non ci si può nemmeno parlare. Appena vai a chiedere spiegazioni, ti ammoniscono e dopo un po’ stai zitto per evitare che ti buttino fuori. Da capitano, sono andato a chiedere spiegazioni sulle continue perdite di tempo dei giocatori del Gubbio e lui mi ha mostrato il giallo mentre i giocatori umbri facevano ostruzione. Purtroppo il livello è questo: non c’è dialogo, non si possono avere spiegazioni. In Serie C il livello è molto basso: gli arbitri pensano di essere i padroni del mondo quando chiedi spiegazioni. Soprattutto nel secondo tempo, ogni volta che il gioco si fermava, si stava fermi dei minuti. Il portiere del Gubbio non è mai stato ammonito neanche quando perdeva tanto tempo per fare un rinvio, ma non ci possiamo fare niente, dobbiamo passare sopra anche a questo».

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