Calcio C, Panelli rincuora il Rimini: "La strada è giusta"

Rimini Calcio

Perdere è sempre poco piacevole. Quando poi succede al termine di una prestazione convincente, con uno dei primi tempi migliori di tutto il campionato, fa ancora più rosicare. Tommaso Panelli però è una persona che sa analizzare i fatti con le giuste dosi di equilibrio e maturità.

«La sconfitta contro il Gubbio è molto difficile da commentare ma dobbiamo essere più lucidi possibile nel farlo. È sotto gli occhi di tutti che abbiamo risposto bene e avevamo tutte le possibilità per vincere, quindi c’è grande rammarico ma siamo sulla strada giusta. La mentalità è stata corretta, abbiamo provato fino alla fine a pareggiare, peccato non esserci riusciti».

Dopo il gol non è stato facile reagire ma il Rimini ha provato a rimettere in piedi una partita fino quel momento molto positiva: «La ripresa si è giocata poco per l’ostruzionismo del Gubbio che è una squadra esperta reduce da un momento non semplice. Mi metto nei loro panni, logicamente ci hanno provato in tutti i modi con le armi a disposizione per portarla in fondo. Da parte nostra dispiace per gli episodi dubbi, le occasioni create e il gol subìto».

Effettivamente inopinabile il dominio dei biancorossi nel primo tempo. Sono mancate la concretezza sotto porta e anche un po’ di fortuna, visto il palo colpito da Laverone. Ma nel calcio si sa, non basta essere belli, a un certo punto bisogna puntare prima di tutto alla sostanza: «Il primo tempo è stato ottimo, anche in fase difensiva abbiamo sporcato il loro gioco e chiuso bene le linee di passaggio. La squadra ha avuto diverse occasioni, poi nella ripresa, non dico che eravamo in gestione, però il loro gol sicuramente non era nell’aria. Poi dopo ci sono stati dieci minuti in cui siamo stati arruffoni però ci abbiamo provato. È difficile trovare un difetto a livello di prestazione, risultato finale a parte ovviamente».

Premesso che sbagliare è umano, pesa come un macigno l’erroraccio di Allievi che ha spalancato la porta ad Arena.

«Quello si chiama infortunio, non credo che sia dovuto da eccessiva sicurezza. La sfera gli è rimasta sotto, l’attaccante ci ha creduto. A volte trovi anche l’arbitro che ti fischia fallo, certo che quando sei l’ultimo uomo è più rischioso».

Il Rimini non sa più come si fa a vincere al Neri visto che una gioia manca dal 10 dicembre.

«Si conferma stregato, la vittoria ci manca a noi, ai tifosi e all’ambiente. Abbiamo fatto di tutto per portare a casa i tre punti. Se fosse finita 0-0 avremmo ragionato di un risultato stretto, addirittura ci ritroviamo a commentare una sconfitta. Comunque il ko va analizzato nel modo giusto perché abbiamo sfoderato una prestazione importante quindi non possiamo abbatterci. Quando vincevamo partite in maniera sofferta magari dicevamo che dovevamo giocare meglio e imporci maggiormente. È uno step, abbiamo dimostrato di saper stare in campo contro una squadra forte».

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