Calcio C, Maniero. "Rimini, a volte sei troppo timoroso"
Stessa carica di un mese e mezzo fa. Dopo la sconfitta di Lucca il direttore sportivo Andrea Maniero aveva parlato di mancanza di identità che andava trovata al più presto per evitare alti e bassi. E prima di Lucca c’erano state in serie le vittorie su Virtus Entella e Olbia. Insomma non era un periodo così infelice come l’attuale dove per la prima volta in un anno e mezzo Maniero deve analizzare una situazione fatta di due punti in quattro partite. Insomma è il vero primo momento di difficoltà che il dirigente patavino affronta così: «Non abbiamo ancora l’identità necessaria, per carità i 18 punti conquistati alla fine sono anche giusti, perché se qualcuno pensa dove potevamo essere senza le vittorie di Chiavari e Gubbio, va anche considerato che abbiamo perso con Carrarese e Pontedera dove magari avremmo dovuto fare punti. Insomma alla fine il bilancio è giusto però questa rosa, questa squadra può fare di più e deve essere convinta dei propri mezzi».
Le armi da opporre
Maniero indica subito le armi da sfoderare per tornare in carreggiata, grazie anche ad un calendario ora alla portata: «Sfrontatezza e rabbia mentre a volte pare che siamo troppo timorosi. Questo è un campionato dove non ti perdona nulla, l’umiltà va bene ma non deve essere troppa».Quando parla di rabbia il diesse biancorosso si riferisce soprattutto alle palle inattive: «È paradossale la nostra situazione. Abbiamo una squadra con diversi giocatori molto alti, quasi da 1.90 eppure sulle palle inattive non segniamo. In queste situazioni serve la rabbia».
Insomma il Rimini deve tornare ad avere la faccia tosta o soprattutto come sottolinea Maniero: «Voglio rivedere gli occhi della tigre da parte dei ragazzi. In coppa Italia sia con l’Ancona che con il Cesena, per esempio, li abbiamo avuti ma fin dall’inizio quando ero dentro lo spogliatoio avevo percepito guardandoli che avremmo fatto due grandi partite. A Siena pur soffrendo però ci eravamo ribellati all’idea della sconfitta e alla fine siamo usciti dal campo con un punto importante, a Pontedera invece non ho visto tutto questo».